Attenzione: I Soldi NON Rendono Felici Oltre i 95.000 Dollari!
Ma dai, un nuovo studio sostiene che il denaro compra felicità solo fino a una certa soglia, poi ti rovina la vita con ansia e invidie. "Soddisfazione di vita" a 95k, "benessere emotivo" tra 60k e 75k – e poi? Addio gioia! È la scusa perfetta per i multimilionari che fingono di essere infelici. #SoldiFelicità #StudioControverso #VitaReale
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Ehi, avete presente quando i ricconi vi dicono che i soldi non portano felicità? Beh, ora c’è uno studio che lo "prova", e sta facendo impazzire il web. Secondo il ricercatore Andrew Jebb e la Purdue University nel 2018, esiste un limite magico: 95.000 dollari all’anno per la "soddisfazione di vita", e tra i 60.000 e i 75.000 per il "benessere emotivo". Oltre, pare che i quattrini diventino un boomerang, portandoti stress e confronti inutili. Ma chi ci crede davvero? È solo un’altra bufala per farvi accontentare del vostro stipendio da fame.
Il Denaro "Compra" la Felicità… Fino a Quando Non Ti Morde il Culo
Lo studio di Jebb e soci, su un mucchio di gente in tutto il mondo, separa la "soddisfazione di vita" (quel giudizio stile "quanto mi piace la mia vita overall?") dal "benessere emotivo" (le emozioni quotidiane, tipo gioia o rabbia). Risultato? I soldi aiutano finché non esageri, poi ti trasformano in un nevrotico che invidia il vicino. Non è una novità: Kahneman e Deaton già nel 2010 avevano sganciato la bomba con i loro 75.000 dollari come tetto massimo per stare sereni. Insomma, guadagnare di più non significa essere meno stron… ehm, stressati.
Felicità: L’Imperativo Sociale Che Ti Fa Sentire un Perdente
Ora, entriamo nel casino sociologico. La felicità non è solo una roba tua, è un comando sociale alla Durkheim: una "norma culturale" che ti spinge a inseguirla come un idiota. Eva Illouz e Sara Ahmed ci avvertono: oggi è un obbligo morale, una promessa fasulla del mercato che ti fa sentire un fallito se non sei sempre sorridente. Ahmed dice che la felicità rafforza ideali come l’individuo "produttivo, ottimista, autosufficiente". Se sei povero o incazzato, sei visto come un guastafeste. E Illouz aggiunge che la cultura del benessere è tutta una trappola neoliberale: ti dice di "lavorare su te stesso" invece di cambiare il sistema. Risultato? Povertà e infelicità diventano solo colpa tua, non del capitalismo che ti schiaccia.
Misurare la Felicità? Una Bufala Globale Che Ti Fa Ridefinire "Felice"
Il World Happiness Report delle Nazioni Unite prova a quantificarla con PIL e roba simile, ma è tutto un imbroglio. Si usa una miscela di indicatori oggettivi e soggettivi, come la "felicità percepita", per classificare i paesi. Peccato che, come dice Ahmed, la felicità è un concetto costruito dalla cultura – non è uguale per tutti! Ridurla a una scala da 1 a 10 è ridicolo, ignorando disuguaglianze e relazioni umane. Wilkinson e Pickett ricordano che conta come ti senti rispetto agli altri, non solo quanto hai in banca. Alla fine, misurare la "felicità" è come pesare l’aria: serve a poco, e ti lascia con più domande che risposte.