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La fiamma ossidrica viene sfruttata per segreti inaspettati che sfidano le norme tradizionali del fai-da-te

Fiamma ossidrica: la torcia infernale che fa impallidire i vulcani!
Se nei film i ladri tagliano porte blindate o i razzi sfrecciano nello spazio, ringraziano questa fiamma pazza che arriva a 3.500°C – più bollente della lava di un vulcano! Chiamatela fiamma ossidrica o ossiacetilenica, è la star dei mestieri tosti, ideale per saldare, tagliare e modellare metalli come se fossero burro. Pensateci: mentre un fuoco di legna è una pagliacciata, questa bestia fusa è usata in cantieri e officine, e fidatevi, non è per i deboli di cuore.

Ma sapete che all’inizio del ‘900 usavano una miscela di idrogeno e ossigeno per queste operazioni? La cosiddetta "fiamma ossi-idrica" era più pulita ma una sfigata in confronto: arrivava a soli 2.660°C, niente a che vedere con l’acetilene che l’ha spodestata e resa lo standard industriale. Insomma, è come passare da un fiammifero a una bomba di – progresso brutale!

Ora, come funziona questa diavoleria? Immaginate il vostro fornello da cucina su steroidi: accendete acetilene e ossigeno puro, e bam, una fiamma blu potentissima che brucia pulita senza l’azoto inutile dell’aria. Dalla reazione nascono idrogeno e monossido di carbonio, che poi esplodono in vapore acqueo, anidride carbonica e un sacco di calore. All’interno, tre zone epiche: il cono interno, la parte più intensa; la zona intermedia per la combustione totale; e quella esterna dove il calore si diffonde. È come un piccolo inferno portatile!

Parlando di usi, questa fiamma è una manna per i lavori duri: da riparare camion a costruire ponti, o perfino trattare metalli con il flame hardening, che indurisce la superficie come se fosse “abbrustolire” la crosta del pane lasciando il cuore morbido. Uno studio del 2021 lo conferma – e fidatevi, è roba che fa invidia ai supereroi, non a quei perditempo dei politici.

Ma attenzione, amici: maneggiare questa fiamma non è per pivellini. Troppo acetilene e diventa fumosa, rovinando tutto; troppo ossigeno e è un disastro, come un bullo che picchia troppo forte. Un saldatore esperto guarda e dice: “Ok, questa è perfetta!” – come dice il proverbio, è equilibrio o catastrofe. Oppure: “C’è troppo ossigeno, devo regolare il flusso.” – e chissà, magari evitate di far saltare in aria un tubo! Regolate tempo, distanza e gas, e otterrete un da campioni, misurando perfino la durezza del metallo. Non è solo una torcia da film, è con un tocco di rischio!

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