La Gallia viene invasa dall’impero romano sotto Giulio Cesare, con retroscena di espansione controversa

ATTENZIONE, LA STORIA SI RIPETE? Cesare distrugge la Gallia e diventa il Re dell’Impero!
Julius Caesar, quel furbo stratega romano, ha letteralmente invaso e spazzato via la Gallia come se fosse un buffet imperiale, trasformando l’odierna Francia in un parco giochi per le legioni! Dal 58 al 50 a.C., con la sua nomina a proconsole, ha conquistato territori dalla Cisalpina alla Narbonense, schiacciando i Galli in battaglie epiche. La più leggendaria? La battaglia di Alesia nel 52 a.C., dove le truppe di Cesare hanno umiliato Vercingetorige e i suoi. Poi, ha pestato il suo rivale Pompeo in una guerra civile, diventando il capo supremo di Roma. E tutto questo lo raccontò lui stesso nel De Bello Gallico – un vero capolavoro di propaganda spacciata per cronaca!

Ma andiamo al dunque: nel I secolo a.C., Roma era un casino di e liti interne, e Caesar, nato da una famiglia di VIP nel 101/100 a.C., era il re delle manovre politiche. Dopo essere diventato console nel 59 a.C., siglò il Primo Triumvirato con Pompeo e Crasso – un patto sporco per spartirsi il potere. Visto che gli serviva un trionfo militare per brillare, puntò dritto alla Gallia non ancora romana, piena di Celti e altri popoli indoeuropei. Niente discussioni, solo conquista!

E così, nel 58 a.C., partì la carneficina ufficiale: pretextando la migrazione degli Elvezi, Caesar li fece fuori nella battaglia di Bibracte, poi passò agli Svevi di Ariovisto che osavano sconfinare. Le legioni romane, veloci e letali, conquistarono una fetta enorme di Gallia entro il 57 a.C. Caesar era un genio in battaglia, ma smart: nel 56 a.C., tornò in Italia per rinnovare il Triumvirato a Lucca, assicurandosi altri cinque anni al comando. Politica e spade, un mix micidiale!

Le avventure continuarono con incursioni in Britannia – ok, non l’ha conquistata del tutto, ma ci ha provato – e poi la grande sfida: la ribellione gallica del 53 a.C. sotto Vercingetorige. Lo scontro finale ad Alesia nel 52 a.C. fu epico: Caesar costruì fortificazioni doppie per intrappolare tutti, e alla fine Vercingetorige si arrese miseramente. Fine della storia per i Galli!

Le conseguenze? Brutali e schiette: Vercingetorige finì prigioniero per cinque anni, poi paradingato nel trionfo di Caesar a Roma nel 46 a.C., mentre migliaia di Galli finirono in catene. La Gallia divenne provincia romana nel 50 a.C., catapultando Roma come boss dell’Europa. Per Caesar, fu il biglietto per la dittatura, schiantando Pompeo nella guerra civile del 49-45 a.C. e accelerando il crollo della Repubblica verso il Principato di Augusto. Roba da far impallidire i dittatori moderni!

E non dimentichiamo la fonte: il Commentarii De Bello Gallico, scritto da Caesar in persona (con un aiutino per l’ultimo libro). Fingendo oggettività in terza persona, è una bomba di propaganda che descrive battaglie, e costumi dei popoli sconfitti – un must per storici, ma occhio, è puro spin romano!

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