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La gente lancia riso ai matrimoni per motivi che sfidano le tradizioni moderne: storia e significato nascosti di una usanza discutibile

Sapete cosa c’è dietro il lancio di ai matrimoni? Non è solo una stupida tradizione per far sembrare i matrimoni più “magici” – è un’esplosione di miti antichi che promettono abbondanza, fertilità e un sacco di caos demoniaco! Dagli antichi romani che usavano il riso per zittire gli spiriti maligni, agli indù con storie di dèi appassionati, fino ai cinesi con quel proverbio che fa storcere il naso: “uno lavora, nove mangiano riso”. Preparatevi a una dose di folklore scandaloso e un po’ politicamente spinto.

Ma andiamo al grano – o meglio, al riso! Questa usanza è un gesto tradizionale che gli invitati scaraventano sugli sposi per augurare abbondanza, buona sorte, ricchezza, fertilità e felicità alla coppia appena unita. Radici antichissime? Ovvio, da culture come quella romana, induista e cinese, dove il riso non era solo cibo, ma un simbolo di sazietà per sfamare popoli interi e tenere lontani guai peggiori.

Prendiamo gli antichi romani: già loro lanciavano chicchi di riso, grano o avena agli sposi per invocare prosperità e un matrimonio da urlo. La leggenda lega tutto alla dea Cerere, la divinità della Terra e dell’agricoltura, che pare abbia regalato riso a una coppia per una vita piena di fortune – come se il riso fosse la carta vincente contro la sfortuna. Importato dalla Grecia, dove era roba preziosa, in Roma era meno raffinato del grano, quindi lo usavano senza troppe cerimonie, anche per “saziare” gli spiriti maligni e impedire disastri matrimoniali. E non solo riso: coronavano gli sposi con spighe di grano e lanciavano noci e mandorle per extra benessere e fertilità – roba che oggi farebbe impazzire gli influencer.

Passiamo all’India, dove la leggenda di Shiva è puro dramma: il dio si innamora di Retna Dumilla, una fanciulla stupenda, e le promette un cibo che non finisce mai. Ma quando lei rifiuta le sue creazioni, Shiva la sposa con la forza – sì, avete letto bene – e lei morì di dolore. Le lacrime di Shiva fecero spuntare il riso dalla sua tomba, un cibo eterno di prosperità e fecondità per le coppie. Un po’ esagerato, ma hey, almeno il riso non delude mai!

E in Cina? Il riso è il re della tavola, simbolo di abbondanza con quel proverbio che fa discutere: “uno lavora, nove mangiano riso”. La dice che un genio strappò i suoi denti e li trasformò in piantine di riso per aiutare contadini affamati. Risultato? Cibo per tutti, o almeno per quei nove scansafatiche. Ancora oggi, si lancia ai sposi per garantire sazietà e fortuna – perché in fondo, chi non vuole un matrimonio senza fame?

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