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La “Ghibli mania” scombina ChatGPT: cosa è successo alle immagini IA e il ruolo del copyright

Origine della Ghibli Mania

La "Ghibli mania" è un fenomeno virale che ha preso piede sui , dove utenti di tutto il mondo condividono immagini in stile anime giapponese. Queste illustrazioni, non realizzate da Hayao Miyazaki, co-fondatore dello Studio Ghibli, sono invece create grazie a un nuovo generatore di immagini di , basato sul modello GPT-4o.

Generazione di Immagini e Popolarità

Il nuovo strumento di ChatGPT ha permesso di trasformare foto e meme in opere dall’estetica simile a quella dei film Ghibli, come "La città incantata," "Il mio vicino Totoro," e "Il castello errante di Howl." L’aumento massiccio di richieste al servizio ha portato a problemi tecnici, con una ipotizzata caduta dei server il 31 marzo attribuita alla fama crescente di questa funzionalità.

Polemiche e Critiche

La Ghibli ha generato dibattiti e controversie, con opinioni discordanti riguardo all’uso dell’intelligenza artificiale per creare opere d’arte imitando uno stile così iconico. Le questioni legate alla paternità lavoro artistico e all’impatto della tecnologia sulle forme tradizionali di animazione sono al centro del confronto.

Se “scrollando” sui social vi siete imbattuti in una sfilza di immagini in stile cartone animato giapponese evidentemente avete avuto un faccia a faccia con quella che i media hanno ribattezzato “Ghibli mania”. Le illustrazioni condivise online da utenti di ogni parte del mondo non provengono dalla matita del maestro Hayao Miyazaki, co-fondatore della celebre casa di animazione giapponese Studio Ghibli, bensì sono state realizzate con l’ausilio di ChatGPT. Il chatbot di OpenAI, da alcuni giorni dispone di un nuovo potente generatore di immagini basato sul modello GPT-4o, che è stato utilizzato per trasformare foto e meme celebri in illustrazioni dall’inconfondibile estetica del maestro Miyazaki, creatore di capolavori come La città incantata, Il mio vicino Totoro o Il castello errante di Howl. Il numero di richieste inviate ai server di ChatGPT è stato così elevato che il down che ha colpito ChatGPT e Sora il 31 marzo sarebbe imputabile proprio alla “Ghibli mania”, almeno secondo alcune ipotesi (non ancora confermate ufficialmente).

Questo fenomeno, però, ha creato non poche polemiche…

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