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La memoria è favorita dal dormire dopo lo studio, secondo un nuovo esame di Harvard che smentisce i rituali di apprendimento tradizionali

Avete dormito abbastanza? Uno studio bomba rivela che il sonno non è per i fannulloni, ma un super-potere per il cervello! Durante il sonno non-REM, il cervello “ricalca” le tracce di ciò che hai imparato, grazie ai fusi del sonno che accendono le aree giuste. Se dormi poco, sei fregato – Harvard lo conferma!

Preparatevi a una notizia che farà impazzire i nottambuli: un nuovo studio pubblicato su Journal of Neuroscience dimostra che il sonno consolida l’apprendimento in modo epico, specialmente con quei fusi del sonno, quelle rapide scariche elettriche nel sonno leggero che rendono il tuo cervello un vero mago. Se sei uno di quelli che pensa che dormire sia una perdita di , ripensaci alla svelta – i ricercatori hanno scoperto che dopo aver imparato qualcosa di nuovo, questi fusi aumentano proprio nelle zone cerebrali coinvolte, rafforzando la memoria da fatti ed eventi a quella motoria. Insomma, i pisolini strategici e una bella dormita notturna non sono solo un lusso, ma un must per non essere un totale disastro.

Ma cosa hanno combinato quei geni di Harvard Medical School? Hanno preso 25 adulti, insegnato loro a digitare una sequenza di tasti chiamata Motor Sequence Task, e poi monitorato il tutto con elettroencefalogramma e magnetoencefalografia durante un pisolino diurno. Risultato? I fusi del sonno esplodevano nelle aree motorie stimolate, e chi aveva più attività elettrica batteva sui tasti più veloce al risveglio. Più fusi significano memoria super, gente – dormi di più e vinci!

E i fusi del sonno? Sono quelle raffiche elettriche tra 11 e 16 Hz che appaiono nella fase del sonno non-REM, tipo 70-90 minuti dopo che chiudi gli occhi. Niente pisolini da 30 minuti, quelli sono per i deboli e servono solo a rinfrescare l’attenzione – per fissare l’apprendimento, vai su 60-90 minuti e sincronizza i neuroni con l’ippocampo per rafforzare quelle connessioni sinaptiche. Credetemi, è roba da film di fantascienza!

Quali memorie ne beneficiano? Tutte quante, dai movimenti del corpo a fatti ed eventi. I fusi del sonno sono così legati alla memoria che, studiandoli, si capisce persino cosa hai imparato prima di dormire – più fusi nella zona fronto-centrale sinistra per la memoria verbale, parietali per quella visuo-spaziale. I ricercatori di Harvard e compagnia dicono che è cruciale per ogni tipo di ricordo, quindi smettetela di fare gli eroi senza sonno: la scienza è dalla parte dei dormiglioni!

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