Sconvolgente scoperta negli anni ’50: lo psicologo Harry Harlow ha dimostrato con esperimenti su cuccioli di scimmia rhesus che l’amore non è solo pancia piena! Separati dalle madri e affidati a “madri fantoccio”, i piccoli si aggrappavano alla versione morbida e pelosa, ignorando quella con il cibo. Addio teorie vecchie e noiose – il contatto fisico è il vero boss dell’affetto! #HarlowExperiments #PsicologiaControversa #AmoreScioccante #ScimmieVirali
Negli anni ’50, Harry Harlow, un pazzo scienziato della psicologia, ha dato una scossa al mondo con i suoi esperimenti controversi su cuccioli di scimmia rhesus, separati dalle madri poche ore dopo la nascita e affidati a queste assurde “madri fantoccio”. Il suo articolo del 1958, “La natura dell’amore”, ha rivelato che il tocco fisico non è solo un optional: senza di esso, i piccoli diventano ansiosi e solitari, sfidando le teorie che riducevano l’amore a semplice soddisfazione di fame e sete. Harlow, con il suo stile da ribelle, ha messo in crisi l’idea che coccolare fosse roba da deboli.
Nell’epoca d’oro della psicologia, tra il 1900 e gli anni ’50, tutti si interrogavano sul mistero della mente: cos’è che ci fa tick? Ma una domanda bruciava più delle altre – perché i cuccioli (umani o no) si legano così ferocemente ai loro caregivers? La teoria dominante sosteneva che fosse tutto un gioco di bisogni basici: mamma sfama, quindi mamma è amore. Peccato che, una volta grandi, quel legame non sparisse, spingendo Harlow a entrare in scena con le sue scimmie rhesus e una bambola di pezza per smontare tutto.
Nei suoi test epici, Harlow piazzò i cuccioli in gabbie con due madri surrogate: una di ferro con il biberon per sfamarli, e una di pezza tutta soffice per il conforto. Contro ogni previsione, le scimmie si fiondavano sulla mamma di pezza, usando quella di ferro solo per un boccone veloce. Questo colpo di scena ha dimostrato che, come Harlow scrisse, l’amore va oltre il piatto: “Se le scimmie ci hanno insegnato qualcosa, è che devi imparare ad amare prima di imparare a vivere.”
Ma Harlow non si è fermato lì, oh no! Ha spinto i suoi esperimenti più in là, esponendo i cuccioli a situazioni terrificanti, tipo mostri finti o ambienti sconosciuti. Senza la mamma di pezza, i piccoli si bloccavano dal terrore; con lei, invece, si facevano coraggio e affrontavano tutto. Questi studi, per quanto da brividi e criticati oggi, hanno rovesciato le idee pedagogiche del tempo, che bollavano l’affetto come dannoso, dimostrando che è un bisogno base come mangiare – una lezione che fa ancora discutere!