L’ateneo di Bologna, creato nel 1088, è riconosciuto come la più antica università del mondo. Inizialmente focalizzata esclusivamente sugli studi giuridici, l’università ha ampliato nel tempo la sua offerta formativa per includere un’ampia varietà di discipline. La sua storia si intreccia con quella della città di Bologna, alternando periodi di grande splendore a fasi di crisi, spesso influenzate dai mutamenti politici e sociali. Nel ventesimo secolo, come molti altri atenei del mondo occidentale, è diventata un’università di massa, con un notevole incremento del numero di studenti. Oggi, l’Università di Bologna si posiziona come il secondo ateneo italiano per iscrizioni e conta diverse sedi diffuse nell’Emilia-Romagna.
Le origini dell’ateneo bolognese
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La fondazione dell’Università di Bologna trova le sue radici nel periodo medievale. Sebbene la data formale della nascita sia stata fissata per il 1088 in seguito a una commissione di studiosi, le testimonianze più attendibili emergono solo un po’ più tardi. Questo ateneo è emerso in un contesto di crescente vitalità culturale nel Basso Medioevo, periodo in cui l’istruzione superiore era prevalentemente riservata a chiese e monasteri. L’università bolognese si distinse come una delle prime istituzioni laiche in Europa specializzata in diritto, contribuendo alla creazione di un sistema educativo che si sarebbe poi diffuso in tutto il continente.
La trasformazione nel tempo
Nel corso della sua lunga storia, l’Università di Bologna ha affrontato vari cambiamenti significativi. Nel XII secolo, l’imperatore Federico Barbarossa ne sancì ufficialmente l’indipendenza dall’autorità politica, mentre nel ‘300 iniziò a offrire corsi anche in medicina, filosofia, retorica e altre discipline. Questo ampliamento la rese un importante centro di cultura, portando a un aumento dell’afflusso di studenti provenienti da diverse nazionalità, organizzati in nationes che definivano il loro luogo d’origine. Con il passare degli anni, l’ateneo è diventato un punto di riferimento, ricevendo anche l’appellativo di “La Dotta”. Durante il XVI secolo, la sua prima sede unitaria, il Palazzo dell’Archiginnasio, fu costruita per volontà papale, segnando un passo decisivo nella sua evoluzione.
All’inizio del Seicento, l’Alma Mater affrontò una crisi che portò a una diminuzione del numero degli studenti. Tuttavia, nel secolo successivo si registrò una ripresa. Il coinvolgimento delle donne nell’istruzione iniziò con l’assegnazione di un incarico a Laura Bassi nel ‘700, una pioniera in un contesto prevalentemente maschile. L’Università cambiò sede, passando dall’Archiginnasio a Palazzo Poggi, che oggi ospita il rettorato. Nel 1814, con il ritorno allo Stato Pontificio, la maggior parte delle innovazioni introdotte non venne annullata. Inoltre, in seguito all’Unità d’Italia nel 1860, gran parte della comunità accademica accolse favorevolmente i nuovi cambiamenti.
Nei decenni recenti, l’Università di Bologna ha visto aumentare il numero di studenti, professori e corsi di studio, dando vita a un’istituzione di massa di grande prestigio.
Personalità illustri all’Università di Bologna
Nel corso della sua storia, l’Università di Bologna ha avuto tra i suoi studenti e professori nomi di grande rilevanza culturale. Durante il Medioevo, illustri figure come Francesco Petrarca hanno varcato le sue porte, mentre tra i discenti dei secoli successivi si annoverano l’umanista Leon Battista Alberti, il filosofo Erasmo da Rotterdam e l’astronomo Niccolò Copernico. In epoche più recenti, Giosuè Carducci ha insegnato eloquenza italiana, Giovanni Pascoli ha partecipato attivamente sia come studente sia come docente, così come Pier Paolo Pasolini e Umberto Eco, noti per i loro contributi in letteratura e semiotica. La lista di illustri intellettuali potrebbe continuare con molti altri nomi significativi.
Attualmente, l’Università di Bologna può vantare circa 84.000 studenti, senza contare chi frequenta corsi post-laurea. Risulta il secondo ateneo italiano per numero di iscritti, con una comunità accademica composta da 5.489 professori e più di 3.000 membri nello staff tecnico-amministrativo. Un’apposita classifica del Censis ha riconosciuto l’Alma Mater come la prima tra i grandi atenei statali italiani per efficienza, basandosi su vari criteri come l’occupabilità dei laureati e i servizi offerti agli studenti.
Oggi, il cuore pulsante dell’Università si trova nel centro di Bologna, lungo via Zamboni, affiancato da numerosi campus nelle città dell’Emilia-Romagna, come Cesena, Ravenna, Forlì e Rimini.
Altre antiche istituzioni accademiche
La nascita dell’Alma Mater avviene in un contesto di fioritura delle università medievali, ma risulta piuttosto complesso stabilire le date di fondazione degli altri atenei a causa della scarsità di fonti storiche. Tuttavia, secondo le tendenze più accreditate, le cinque università più antiche dopo quella di Bologna sono:
- Università di Oxford, fondata nel 1096
- Università di Salamanca, stabilita nel 1134
- Università di Parigi, risalente al 1170
- Università di Cambridge, creata nel 1209
- Università di Padova, sorto prima del 1222