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La Sardegna travolta da un’ondata crescente di incendi estivi, da Villasimius a Orosei, nei decenni recenti

Sardegna in Fiamme: Un’altra Catastrofe da Incendi Devastanti! Immaginatevi bagnanti in fuga dal paradiso, con fiamme infernali che divorano spiagge e auto, mentre il Maestrale fa il suo show malefico. Sì, proprio così: l’ennesimo incendio ha colpito Punta Molentis a Villasimius, bruciando 100 ettari di macchia mediterranea in un tripudio di caos. È colpa di piromani idioti o solo di questo clima impazzito? #IncendiSardegna #EmergenzaFuoco #IsolaInFiamme #DisastroAmbientale

Un rogo probabilmente doloso ha trasformato ieri, 27 luglio, la spiaggia di Punta Molentis a Villasimius, nel sud della Sardegna, in un inferno alimentato dal Maestrale che urlava a 35/40 km/h, spazzando via 100 ettari di macchia mediterranea. Le fiamme, partite dalla zona collinare di Riu Trottu al confine tra Castiadas e Villasimius, hanno bloccato le vie di fuga per i bagnanti e incenerito le auto nel parcheggio: miracolosamente non ci sono feriti, ma 102 persone sono state salvate via mare dai gommoni della Guardia costiera di Cagliari. Per spegnere l’inferno, sono entrati in azione i Vigili del Fuoco con squadre multiple, elicotteri dell’Esercito e due Canadair dalla base di Olbia. E come se non bastasse, stamattina le fiamme si sono accese anche vicino a Cala Liberotto, sulla costa di Orosei, con 13 squadre di Vigili del Fuoco e tre Canadair sul posto.

La Sardegna, povera isola maltrattata, è un bersaglio fisso per questi roghi folli, spinti da venti furiosi e temperature da fornace, che lasciano dietro solo cenere e rabbia. Andiamo dritti al punto: tra il 1971 e il 2003, ci sono stati in media 3.372 incendi l’anno, bruciando almeno 13.000 ettari di vegetazione. Il peggiore? Quello di luglio 1983, doloso e letale, con 9 vittime, tra cui del Corpo Forestale Regionale e un operaio forestale. Scoppiato tra Tempio Pausania e Collina di Curraggia, in provincia di Sassari, ha incenerito 18.000 ettari di boschi e pinete, grazie ai venti e al caldo infernale. Dal 2004 al 2014, la media è scesa a circa .000 incendi annui, con 18.800 ettari bruciati, e più della metà concentrati tra il 2007 e il 2011 – roba da far impallidire qualsiasi grafico.

E non dimentichiamo il 2021, l’anno del disastro totale: un mostro di incendio ha devastato il Montiferru e la Planargia, in provincia di Oristano, bruciando quasi 13.000 ettari, di cui 4.000 di boschi, colpendo 10 comuni e causando epici. Innescato da un’auto guasta – colpevole, non doloso – ha spinto la Regione a dichiarare lo stato di emergenza fino al 31 ottobre. Per non parlare del 2024: la Sardegna è finita al terzo posto in Italia per superfici bruciate, con oltre 5.500 ettari andati in fumo, di cui 1.734 di boschi, e Nuoro che ha perso 8 km² di foreste. Ora, nel 2025, i numeri sono già brutti – circa 1.465 ettari in 19 roghi fino al 18 luglio – e con gli ultimi incendi di Villasimius e Orosei, chissà quanto peggio andrà. La Protezione civile ha alzato il bollino rosso per l’est della Sardegna oggi, 28 luglio. Commento: Ma davvero continuiamo a ignorare questi avvertimenti? È ora di smetterla con le chiacchiere e punire chi gioca con il fuoco, prima che l’intera isola diventi un barbecue nazionale.

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