back to top

Leonarda Cianciulli Saponificatrice Di Correggio reazione saponificazione

Leonarda Cianciulli, conosciuta come la “Saponificatrice di Correggio”, ha segnato la cronaca nera italiana tra il 1939 e il 1940, quando si rese protagonista di una serie di omicidi. Tra le sue vittime ci furono tre donne, i cui corpi, secondo le sue stesse affermazioni, sarebbero stati sciolti nella soda caustica per produrre sapone. Inoltre, da questi avvenimenti ne sarebbe derivata la preparazione di dolci a base di sangue umano. Le motivazioni che la spinsero a compiere tali atrocità sembrano legate a credenze occulte, con l’idea che i sacrifici potessero proteggere la sua famiglia. La vita di Leonarda è pervasa da superstizioni e da un profondo desiderio di proteggere i suoi figli, una tensione che contribuì a farle ottenere molta attenzione mediatica. Tuttavia, molti elementi dei suoi racconti potrebbero essere stati amplificati per cercare di ottenere attenuanti di natura psichiatrica. Alla sua morte, nel 1970, presso un manicomio di Pozzuoli, Leonarda aveva 77 anni.

La storia e gli omicidi di Leonarda Cianciulli

Nata nel 1894 a Montella, in provincia di Avellino, Leonarda Cianciulli visse un’infanzia contrassegnata da eventi drammatici, come affermò nelle sue memorie. Riferisce di aver tentato il suicidio due volte e di aver avuto conflitti con la madre, culminati in una rottura quando decise di sposare Raffaele Pansardi, un impiegato del catasto.

PUBBLICITA

Il matrimonio, celebrato nel 1917, fu funestato dalla scomparsa di ben 13 gravidanze, che si conclusero con aborti e nascite premature. L’unico figlio a sopravvivere, Giuseppe, nacque e Leonarda sviluppò un legame molto forte con lui e i suoi altri tre figli.

La famiglia Pansardi si trasferì poi a Correggio a causa di un trasferimento lavorativo di Raffaele, dopo il terremoto del Vulture nel 1930. Qui, Leonarda aprì una bottega, ricominciando la sua vita; la cittadina emiliana non era al corrente del suo passato criminale, contrassegnato da aggressioni e frodi che le costarono 10 mesi di carcere.

Le prime vittime e il primo delitto

Nel contesto della crescente tensione economica del 1939, Leonarda si rifece viva con una natura oscura. La prima vittima fu Faustina Setti, una vedova semianalfabeta con la ricerca di un compagno. Leonarda riuscì a sfruttare la fragilità di Faustina, convincendola che un uomo di Pola fosse interessato a lei. Dopo averla indotta a scrivere lettere di addio e lasciarle delega per la vendita dei suoi beni, Leonarda la uccise usando un’accetta, per poi smaltire il corpo nella soda caustica.

Un anno dopo, la seconda vittima, Francesca Soavi, fu attratta dalla promessa di un lavoro come insegnante a Padova. Il copione si ripetette: Leonarda si offrì di gestire le sue finanze e si assicurò della sua scomparsa, comportandosi allo stesso modo della volta precedente. Purtroppo, la sparizione di Francesca non destò molto scalpore, in un periodo in cui l’attenzione degli italiani era rivolta altrove a causa dell’imminente conflitto mondiale.

Il culmine del suo crimine

Il 30 novembre 1940, Leonarda uccise la sua terza vittima, Virginia Cacioppo, un’ex soprano che cadde nella sua rete di inganni, illusa da opportunità lavorative. Anche per lei si seguì lo stesso tragico destino: il corpo fu sezionato e trattato con soda caustica. La denuncia della cognata di Virginia, Albertina Fanti, ha portato le autorità ad avviare indagini, svelando un’intrecciata rete di crimini che coinvolgevano Leonarda.

La confessione degli omicidi e il movente “occulto”

All’inizio, Leonarda negò ogni coinvolgimento, ma la pressione delle indagini ebbe la meglio. Così, decise di confessare e assunse la responsabilità degli omicidi. Durante gli interrogatori, emersero dettagli sempre più macabri, comprese affermazioni sulla necessità di “sacrifici umani” per garantire la salute dei suoi figli. Tra le storie più inquietanti, Leonarda dichiarò di aver utilizzato il sangue delle vittime per preparare dolci, che avrebbe successivamente distribuito ai vicini. La notorietà di Leonarda crebbe e il mondo esterno si affascinò al racconto di questa donna malvagia, fra i cui gesti di bontà si stava nascondendo il vile omicidio.

Le storie raccontate da Leonarda, purtrattate dai media, causarono un’eco che andava oltre la verità. Nonostante il suo passato da truffatrice e la forte motivazione economica alla base dei suoi crimini, la narrativa di “madre preoccupata” e “sacrifici” persistette, complicando la percezione pubblica e giuridica dei suoi atti. Così, la sua vita e le sue azioni rimasero fissate nel mito oscuro della criminalità italiana.

La reazione di saponificazione

Parlando della fattibilità della trasformazione di resti umani in sapone, è importante spiegare il processo chimico noto come saponificazione. Questo è un metodo utilizzato da secoli, sfruttando grassi vegetali o animali, e avviene grazie alla reazione di idrolisi basica di un estere, in presenza d’acqua e di una base, come l’idrossido di sodio (soda caustica).

Immagine

Attraverso questo processo, i legami nelle molecole di grasso vengono rotti, producendo glicerolo e sali di acidi grassi solubili in acqua. Questi sali possono essere utilizzati come sapone per rimuovere lo sporco grazie alla loro affinità sia con i grassi sia con l’acqua. La reazione è caratterizzata dalla formazione di micelle, che intrappolano lo sporco e consentono di rimuoverlo facilmente dalla pelle o dai tessuti.

Il fascino e l’orrore della vicenda di Leonarda Cianciulli continuano a cogliere l’immaginazione, non solo per i crimini commessi, ma anche per la peculiare relazione tra arte, scienza e lingua del male.

Fonte Verificata

La sinistra vicenda della Saponificatrice di Correggio: la storia di Leonarda Cianciulli.

Leggi anche

Coober Pedy, la città sotterranea di opali nel deserto australiano.

Credit: from Munchen, Deutschland, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons Nella parte meridionale dell'Australia, a circa 850 chilometri da Adelaide, si trova Coober...

Perché le bottiglie di vino hanno una capacità di 750 ml invece di 1 litro?

La quasi totalità delle bottiglie di vino disponibili sul mercato oggi presenta un volume standard di 750 ml, equivalenti a 75 cl, il...

Le rocce marziane potrebbero racchiudere carbonio atmosferico antico, sfruttabile come fonte di energia.

La misteriosa scomparsa dell'atmosfera di Marte potrebbe finalmente avere una spiegazione: si stima che fino all'80% dell'antica atmosfera, dominata dall'anidride...