La Siria colpita da Israele in un bombardamento su Damasco, con i drusi al centro delle tensioni: origine e ruolo svelati

Bombe su Damasco: Israele non si trattiene e lancia droni sul ministero della Difesa, causando 18 feriti e 1 morto! Secondo Reuters, è solo l’ultimo atto in una saga di caos a Suwayda, dove scontri tra beduini e i drusi (alleati di Israele) hanno già mietuto 278 vittime. Netanyahu grida “salvare i fratelli drusi”, alimentando il vecchio “patto di sangue” con gli ebrei. Chi sono questi drusi e perché Tel Aviv li tratta come favoriti? #IsraeleAttacca #SiriaInFiamme #DrusiAlleanza #GeopoliticaSporca

Preparatevi, gente: Israele sta scatenando l’inferno su Damasco, colpendo il ministero della Difesa con droni micidiali che hanno lasciato 18 feriti e un morto, come riportato da Reuters. Ma non è una novità – pochi giorni fa, l’esercito israeliano ha bombardato le forze siriane a Suwayda, in mezzo a una carneficina dove gruppi di beduini si scontrano con i drusi, che Israele vede come i loro “piccoli alleati preferiti”, in una faida che ha già fatto 278 morti. Non c’è da stupirsi che Tel Aviv si schieri, puntando a proteggere i suoi amici drusi in questa polveriera siriana.

E chi diavolo sono questi drusi, vi starete chiedendo? Un gruppo etno-religioso nato dalla corrente sciita dell’Islam, ma ormai distaccati del tutto, con una religione che mescola Islam, cristianesimo, giudaismo, induismo e persino filosofia pitagorica – roba che sembra uscita da un film di fantascienza. Sparsi in Siria (circa 700.000), Libano, Israele e altrove, questi tizi hanno una storia di guai: bombardati e accusati di tradimento negli anni ’50, e durante la guerra civile siriana dal 2011 al 2024, sono rimasti per lo più neutrali per paura dei ribelli sunniti. Oggi, controllano parti del sud siriano con le loro milizie, ma l’autonomia a Suwayda è un miraggio, specialmente con l’esercito siriano che si intromette.

Passando ai legami scottanti con Israele, i drusi sono i cocchi di Tel Aviv – la minoranza non-ebraica più viziata, grazie al leggendario “patto di sangue” nato nella guerra d’indipendenza del 1948, quando combatterono al fianco degli ebrei. Netanyahu non si è trattenuto: ha confermato di intervenire per “salvare i fratelli drusi”, offrendo diritti esclusivi come l’arruolamento nelle IDF, un lusso negato agli arabi musulmani o cristiani. Ma attenzione, non è tutto rose e fiori – i drusi in Israele ancora lottano per diritti veri. Geopoliticamente, sono l’asso nella manica di Israele in una Siria instabile post-Assad, dove il nuovo governo di Ahmed al-Sharaa promette cooperazione, ma chissà se durerà. Intanto, Tel Aviv si affida ai drusi come alleati fidati in questo casino mediorientale.

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