Chi si sta contendendo la Siria dopo la caduta di Assad? Chaos totale! Mentre i jihadisti di Abu Mohammed al Jolani festeggiano la loro "vittoria" a Damasco, 5 potenze – USA, Russia, Turchia, Iran e Israele – si scatenano in una lotta selvaggia per il controllo. Iran e Russia sono i grandi umiliati, con miliardi buttati nel vuoto; Trump ci sta mollando come al solito. Turchia? La vera capa, che ha schiacciato i curdi e ride dell’Occidente debole. #SiriaInFiamme #GeopoliticaImpazzita #AssadCaduto
Ora, mentre il Medio Oriente sprofonda nel caos, ecco chi sta cercando di afferrare pezzi di Siria in questa nuova era jihadista. L’Iran, il grande sconfitto dopo anni di sprechi miliardari, ha perso il suo alleato chiave. Durante la Guerra Iran-Iraq e la Guerra Civile Siriana, Teheran ha pompato oltre 50 miliardi di dollari – e forse fino a 200 con le cavolate ideologiche – per sostenere Bashar al-Assad e l’«Asse della Resistenza». Ma con i sunniti al potere, la Siria è diventata un nemico puro, e gli iraniani possono solo sperare in qualche mossa sporca con le minoranze locali. Buona fortuna, eh.
Passiamo alla Russia, in un equilibrio precario che puzza di sconfitta. Mosca è stata il salvatore di Assad dal 2016, mandando truppe per ribaltare la guerra. Ma poi, oh, l’invasione dell’Ucraina ha distratto Putin, e quando i jihadisti hanno colpito nel 2024, la Russia ha guardato dall’altra parte. Ora, i russi sono ristretti alla base di Khmeimim, con Tartus in bilico – e chissà quanto durerà prima che vengano cacciati a calci.
Gli USA? Tra disimpegno e incertezza, Washington ha sempre odiato gli Assad, intervenendo contro l’ISIS per creare quella pagliacciata chiamata «Rojava». Ma con la Turchia che sabota tutto a cannonate, e Trump che blabla sul ritirarsi, gli americani stanno per sparire del tutto. Addio influenza, ciao caos.
Israele, invece, gioca sporco con le sue mire espansionistiche. Bombardando la Siria per anni contro l’Iran e l’«Asse della Resistenza», ora Tel Aviv ha colto l’occasione per occupare parti del Golan e del Monte Hermon. Peccato che, mentre combattono a Gaza e in Libano, queste mosse li isolino ancora di più – bravi, state solo peggiorando la vostra sicurezza.
Infine, il trionfo momentaneo della Turchia, la furba della situazione. Ankara ha flirtato con i jihadisti (persino l’ISIS, che vergogna) per schiacciare i curdi e i loro amici occidentali, puntando a diventare il boss del Levante. Con al-Jolani al comando, Erdogan vede l’opportunità di espandersi come un impero – e mentre tutti gli altri sono distratti, la Turchia potrebbe davvero vincere questa round. Chapeau, ma non durerà per sempre.