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La storia breve della Centennial Light

Nel contesto delle innovazioni tecnologiche, la lampadina centenaria emerge come un’eccezione notevole. Chiamata “Centennial Light”, questa lampadina ha illuminato senza interruzioni la rimessa delle autopompe della caserma dei vigili del fuoco di Livermore, in California, da oltre 124 anni. Prodotta a Shelby, Ohio, rappresenta non solo un fatto curioso, ma anche un simbolo di ingegneria duratura. La prima lampadina a incandescenza, brevettata nel 1878, fu accesa solo 23 anni prima dell’accensione della Centennial Light, datata 1901. La sua luce, seppur fioca, continua a brillare, dimostrando la possibilità di creare oggetti capaci di superare il test del tempo.

Caratteristiche tecniche della lampadina centenaria

Dal punto di vista tecnico, la lampadina è un modello a incandescenza con filamento in carbonio, racchiuso in un’ampolla di vetro soffiato in cui è stato creato un vuoto. Si stima che all’origine consumasse 60 W, mentre oggi il suo consumo è ridotto a circa 4 W, a causa della naturale usura del filamento. Attualmente, la lampadina emette una luce calda e fioca; la superficie interna dell’ampolla presenta depositi di carbonio che si sono distaccati dal filamento, causando un oscuramento.

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La storia della Centennial Light

Prodotta dalla Shelby Electric Company negli ultimi anni del XIX secolo, la lampadina fu donata ai vigili del fuoco nel 1901 da Dennis Bernal, proprietario delle infrastrutture energetiche di Livermore. La lampadina ha subito almeno quattro spostamenti, il più significativo nel 1976, quando fu scortata per raggiungere la sua attuale sede al 4550 East Ave, Livermore, California. Durante il trasporto, fu necessario tagliare il cavo di alimentazione per evitare danni al dispositivo, e rimase scollegata per 22 minuti.

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Dall’installazione, la lampadina è mantenuta accesa in modo continuo, anche durante blackout, grazie a un gruppo di continuità. Una webcam registra costantemente il suo funzionamento e permette di osservarla in tempo reale tramite un sito web.

In aggiunta, alcuni eventi interessanti da notare riguardano:

  • Sopravvivenza alla ristrutturazione della caserma nel 1937, durante la quale rimase spenta per circa una settimana;
  • Alimentazione diretta dalla rete elettrica a 110 Volt per i primi 75 anni, soggetta a interruzioni di corrente;
  • Un’interruzione nel maggio 2013 per un guasto al cavo di alimentazione, che la mantenne spenta per oltre 9 ore. Al ricollegamento, tornò a consumare 60 W per qualche ora, poi riprese il consumo abituale di 4 W;
  • Il periodo più lungo di illuminazione ininterrotta è stato di 37 anni, dal 1976 al 2013;
  • La lampadina ha superato tre tecnologie di webcam dal 1990 per monitorarne il funzionamento 24 ore su 24.

Nel 1972, il Guinness dei Primati l’ha riconosciuta come la lampadina più longeva del mondo, diventando un’icona locale e una fonte di ispirazione per una produzione industriale più sostenibile.

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Come fa la lampada a funzionare ancora?

La durata straordinaria della lampadina continua a suscitare domande. Alcuni esperti attribuiscono la sua longevità alla qualità dei materiali impiegati e al filamento spesso, unitamente al basso consumo di 4 W, considerato fondamentale per evitare un eccessivo surriscaldamento. Questo modello contrasta nettamente con la pratica dell’obsolescenza programmata, che caratterizza molti prodotti contemporanei, suggerendo un’importante riflessione sull’uso delle risorse e la necessità di concepire dispositivi più durevoli.

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