Il Mostro del Caspio
Il 19 marzo 1968, un satellite spia americano immortalò un enigmatico veicolo sovietico nelle acque del Mar Caspio. Inizialmente scambiato per un aereo, il suo design peculiare, con una coda sproporzionata e ali corte, fece guadagnare il soprannome di “Mostro del Caspio”.
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Ekranoplano: caratteristiche e funzionamento
In realtà, l’oggetto era un ekranoplano, un innovativo mezzo di trasporto che univa elementi di aeronautica e nautica. Il suo funzionamento si basava sull’effetto suolo, un fenomeno aerodinamico provocato dal volo a bassa quota, che crea un cuscino d’aria tra le ali e la superficie acquatica. Questo principio riduce la resistenza e aumenta la portanza, rendendo l’ekranoplano altamente efficiente. Questo tipo di veicolo è visto come un esempio estremo di amalgama tra volo e navigazione.
La storia dell’ekranoplano, come funzionava il mezzo di trasporto noto come il “Mostro del Caspio”
Mar Caspio, 19 marzo 1968. Un satellite spia americano scatta delle foto di un gigantesco aereo di produzione sovietica. O, per meglio dire, di quello che a prima vista può sembrare un aereo, ma che guardato con più attenzione presenta alcuni dettagli che non tornano: la coda è molto più grande del solito, al contrario delle ali che sono molto corte. In più, è in acqua. Gli americani lo ribattezzano “il Mostro del Caspio”, ed è facile capire il perché. Ma di cosa si trattava esattamente?
La foto scattata dal satellite americano il 19 marzo del 1968
Ekranoplano: di cosa si tratta? E cos’è l’effetto suolo?
L’oggetto misterioso era un ekranoplano, un veicolo sperimentale che combinava caratteristiche aeronautiche e navali. Il suo principio di funzionamento si basava sull’effetto suolo, un fenomeno aerodinamico che si verifica quando un aereo vola a bassa quota, generando un cuscino d’aria tra le ali e la superficie sottostante. Questo effetto riduce la resistenza indotta e aumenta la portanza, migliorando l’efficienza aerodinamica. Un esempio pratico si osserva negli ultimi istanti…