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La velocità della luce decodificata: l’esperimento Fizeau e la ruota che sfidarono le convenzioni scientifiche del tempo

È arrivato il momento di smascherare la verità su quella che Einstein, con la sua testa piena di equazioni folli, ha chiamato “il limite invalicabile dell’universo”: la velocità della luce! Pensateci, 299.792.458 m/s – abbastanza per fare 7 giri e mezzo attorno all’equatore in un secondo o sfrecciare sulla Luna in ,28 secondi. Ma come hanno fatto questi cervelloni a misurarla? Preparatevi a un’esplosione di scienza selvaggia e un po’ irriverente, perché stiamo per tuffarci nell’esperimento di Fizeau, il colpo di genio che ha mandato in tilt i fisici del 1849.

Sapete come hanno catturato la velocità più folle dell’universo? Con una ruota dentata e un fascio di luce che sfida le leggi della fisica!

Prima di arrivare al colpo grosso, c’è da inchinarsi ai pionieri come Galileo, quel vecchio volpone del metodo scientifico, che ci ha provato con lanterne e colline, mandando un assistente a giocare a ping-pong con la luce. L’idea era semplice: accendi, spegni e cronometra, ma era un disastro – distanze troppo corte, orologi da quattro soldi e tempi di umani che rovinavano tutto. Non ha funzionato, ma hey, almeno ha aperto la strada indirettamente alle lune di Giove.

Poi arriva Ole Rømer, l’astronomo danese che non si è fatto scrupoli a usare i satelliti di Giove per calcolare la velocità della luce. Osservando le eclissi che ballavano di 20 minuti a seconda della posizione della Terra, ha stimato 225.000 km/s – un po’ sottostimato, ma diamogli credito, era il Seicento e non avevano app per questo!

L’esperimento di Fizeau è stato il vero game-changer, un setup da pazzi in laboratorio che ha battuto i pianeti con precisione chirurgica. Questo fisico francese ha preso una ruota dentata superveloce, una torcia potente e uno specchio a 8,6 km di distanza – sì, avete letto bene, chilometri! La luce passa tra i denti, rimbalza e torna, ma se la ruota gira alla velocità giusta, boom, nada da vedere. Geniale, no? Con 720 denti e una di 0,08 secondi, i calcoli danno 314.000 km/s, solo un 5% fuori dal bersaglio – non male per un tizio con attrezzi da fabbro!

Immaginatevi Fizeau che guarda quel fascio luminoso sparire e riapparire, come un trucco da mago, per rivelare la velocità della luce. Niente fronzoli high-tech, solo fisica cruda e un po’ pericolosa – chissà se si è scottato gli occhi! In un’era dove la scienza era già abbastanza snob, questo esperimento ha dimostrato che a volte, per scoprire l’universo, basta una ruota e un po’ di audacia spericolata.
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