La vera storia dell’oca Martina e di Konrad Lorenz

Konrad Lorenz e l’oca Martina.

L’imprinting è un fenomeno di apprendimento precoce descritto per la prima volta dall’etologo Konrad Lorenz. Questo processo avviene quando i neonati riconoscono come madre il primo stimolo in movimento che osservano subito dopo la nascita. Un’importante scoperta in questo ambito è stata influenzata dalla relazione di Lorenz con Martina, un’oca selvatica che lo seguì per mesi, stabilendo un legame che si dimostrò cruciale per gli studi sull’imprinting. Per il suo lavoro, Lorenz fu premiato con il Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia nel 1973, insieme a Nikolaas Tinbergen e Karl von Frisch. Oggi, il termine “imprinting” è comunemente utilizzato per descrivere una connessione profonda e immediata che si stabilisce in occasioni significative.

L’importanza di Martina per Lorenz

Attorno al 1935, Konrad Lorenz incontrò Martina ad Altenberg, un paesino austriaco. Qui, Lorenz viveva in una casa-laboratorio immersa nella natura, dove osservava il comportamento degli animali. Durante uno dei suoi esperimenti, un uovo di oca selvatica si schiuse e Lorenz notò che la piccola pulcina, invece di seguire la madre adottiva, preferiva seguirlo ovunque. Questo evento portò Lorenz a comprendere la profondità del legame che Martina aveva stabilito con lui, segnando una svolta significativa nella sua carriera.

La piccola oca continuava a reclamare l’attenzione di Lorenz, dimostrando un attaccamento che influenzò le sue ricerche future. Per facilitare la loro interazione, Lorenz costruì un cestino in cui portare Martina, che divenne un punto centrale dei suoi studi sull’imprinting.

La scoperta dell’imprinting

Lorenz condusse diversi esperimenti per approfondire il fenomeno dell’imprinting, verificando la replicabilità del meccanismo osservato. In quegli anni, adottò diversi pulcini che lo seguivano ordinatamente, simile a come i piccoli seguono la loro madre in natura. Egli osservò che i pulcini di oca selvatica tendevano a identificare come “madre” il primo oggetto tridimensionale in movimento che vedevano subito dopo la schiusa, indipendentemente dalla specie. Ancor più sorprendente, Lorenz dimostrò che anche oggetti inanimati potevano fungere da stimoli.

Il tempo si rivelò fondamentale nel processo di imprinting: il legame si stabiliva in una finestra temporale limitata, di poche ore dopo la nascita, e una volta creato risultava duraturo e irreversibile.

L’importanza dell’imprinting per la sopravvivenza

L’imprinting è particolarmente rilevante per le specie con sviluppo precoce, che già al momento della nascita presentano abilità motorie e sensoriali. Istaurare un legame con la figura materna è cruciale per la loro sopravvivenza, poiché senza questo legame, i piccoli diventano vulnerabili e facili prede. Pertanto, l’imprinting rappresenta un’importante strategia evolutiva: garantisce che i piccoli riconoscano la madre, ricevano nutrimento, protezione e apprendano abilità essenziali per la vita, come cacciare e difendersi dai predatori.

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