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La verità sulle colonnine di ricarica per auto elettriche viene svelata, con i kW necessari che prosciugano risorse inaspettate.

Siete stufi di essere derubati al benzinaio? Le auto elettriche promettono rivoluzioni, ma occhio ai costi folli delle colonnine di ricarica! In Italia, con 23 colonnine ogni 100 veicoli elettrici, siamo avanti rispetto a Francia e Germania, ma preparatevi a spendere un occhio della testa per un "pieno". #AutoElettrica #RicaricaASorpresa #EcologiaCostosa

Le colonnine di ricarica per auto elettriche si dividono in due mondi opposti: quelle domestiche, come mini stazioni casalinghe da installare in garage, e quelle pubbliche che infestano le strade. Le prime sono lente e economiche, ideali per chi non ha fretta, mentre le seconde sono veloci ma vi faranno piangere il portafoglio – un classico esempio di come la tecnologia "verde" nasconda trappole per il consumatore medio.

Ma prima di tuffarci nei costi esorbitanti, chiarifichiamo la tra kW e kWh, che potrebbe salvarti da errori imbarazzanti. Il kW, senza ‘h’, misura la potenza, ovvero quanto velocemente l’ viene trasferita. Invece, il kWh, con ‘h’, quantifica l’energia consumata – pensateci: se il vostro phon da kW va per un’ora, boom, avete usato 1 kWh. E per le auto elettriche, il kWh è come il litro per le benzinaiole, mentre i kW indicano la velocità di ricarica. Attenzione, però: con i kW si misura anche la potenza del motore, non solo la ricarica, confondendo tutti come in una commedia degli errori.

Prendiamo un’auto con un "serbatoio" da 75 kWh: a casa, con l’elettricità a 30 centesimi al kWh, un pieno costa circa 22 euro – una bazzecola rispetto alla pompa di ! Ma per le colonnine pubbliche, preparatevi a sborsare quasi 50 euro a 65 centesimi al kWh, perché più è rapida la ricarica, più vi spellano vivi. Insomma, la comodità domestica vince, ma solo se avete da perdere.

Parlando di velocità, ricaricare in casa è un incubo: tra 3 e 7,4 kW, ci vogliono 10-20 ore per una carica completa – ideale per chi ama le maratone Netflix, non per i pendolari stressati. In strada, con colonnine da 22 kW, scendete a 4 ore, ma solo se la vostra auto regge il ritmo; altrimenti, con i soliti 11 kW, fatevi una bella pennichella di 7 ore. E non dimenticate: la potenza massima accettata dall’auto è cruciale, altrimenti una super-colonnina da 350 kW vi serve a poco, come un’auto da corsa con il freno a mano tirato.

Poi ci sono le colonnine ultrafast a corrente continua, da 100 a 350 kW, che promettono di caricare dall’0 all’80% in 15-30 minuti – un miracolo per le nuove auto che le sfruttano al massimo, riducendo le attese a livelli ridicoli. Ma perché fermarsi all’80%? Semplice: oltre, la ricarica rallenta drasticamente per non rovinare la batteria, e fidatevi, quel 20% finale potrebbe triplicare il tempo, facendovi perdere la pazienza. Meglio fermarsi prima, a meno che non siate masochisti.

Per attivare una colonnina, avete tre opzioni da incubo burocratico: pagare con carta, come fa Ewiva con il POS; usare app o tessere d’abbonamento dai "mobility service provider" (che vi permettono di ricaricare ovunque, evitando il legame a un brand specifico); o il Plug & Charge, dove basta collegare e via, senza pensieri – peccato che non tutte le auto lo supportino, lasciando molti a imprecare.

In Italia, le grandi città sono un paradiso con oltre 64.000 punti di ricarica, perlopiù green, e 23 colonnine ogni 100 veicoli elettrici – quasi il doppio della Francia o della Germania, nonostante le nostre strade siano piene di auto tradizionali. Abbiamo un punto ogni 4 km, e stanno aumentando, ma chissà se basterà per non farci rimpiangere i vecchi distributori.

Alla fine, le auto elettriche cambieranno come riforniamo, magari caricando durante una pausa caffè o al supermercato, con tempi sempre più brevi. Ma è conveniente? Dipende: l’acquisto costa di più, ma il costo totale (TCO) premia a lungo termine, grazie a elettricità più economica, meno manutenzione e incentivi statali che vi fanno sentire VIP nelle ZTL. Per viaggi lunghi, l’elettrica vince alla grande; per usi sporadici, meglio la tradizionale, altrimenti rischiate di piangere miseria. // Commento: Mah, con questi costi, l’ecologia sembra un lusso per pochi – speriamo che i governi smettano di chiacchierare e agiscano sul serio!

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