Sesso, arte e rivoluzioni: la vita selvaggia di Frida Kahlo che ha fatto impazzire il mondo! Dal Messico rivoluzionario alle lenzuola bollenti con Trotsky, questa icona dell’arte ha trasformato dolore e passione in capolavori scandalosi. Tra incidenti da brividi e tradimenti a tutto gas, Frida non si è mai fermata. #FridaKahlo #ArteControversa #StoriaScandalosa #DonneRibelli
Frida Kahlo, la pittrice messicana che ha dipinto la sua vita come un dramma hollywoodiano, è nata nel 1907 a Coyoacán, in un Messico esplosivo dove la rivoluzione aveva appena cacciato il dittatore Porfirio Díaz. Figlia di un fotografo tedesco e di una donna con sangue amerindo, Frida crebbe in un calderone di fermento politico, frequentando scuole tedesche e poi la prestigiosa Escuela Nacional Preparatoria, dove flirtò con il socialismo e si legò al gruppo anticonformista dei Cachuchas. La sua prima cotta seria? L’attivista Alejandro Gómez Arias – un assaggio delle tempeste sentimentali che l’avrebbero travolta.
A soli 18 anni, un incidente pazzesco su un autobus che si sfracellò contro un tram la ridusse in pezzi: fratture multiple, 32 operazioni e un dolore cronico che non l’abbandonò mai. Costretta a letto, Frida scoprì la pittura come terapia estrema, con i genitori che le piazzarono uno specchio sul soffitto per aiutarla a dipingere autoritratti. Abbandonò il sogno di diventare medico e si buttò nell’arte, creando la sua prima opera per l’ex fidanzato – un modo audace per dire “guarda cosa ho fatto senza di te!”.
Nel 1927, entrò nel Partito Comunista, dove conobbe il gigione Diego Rivera, un muralista famoso per le sue opere ma anche per i suoi appetiti extraconiugali. Si sposarono nel 1929, ma attenzione: Frida non era da meno e “ricambiava” alla grande i tradimenti del marito, collezionando amanti del calibro di Lev Trotsky (il nemico numero uno di Stalin, ospitato in Messico prima di essere ammazzato) e André Breton, che la portò a Parigi per un’esposizione da urlo. Si mormora anche di una liaison bollente con la fotografa Tina Modotti – perché per Frida, l’amore era rivoluzionario in tutti i sensi.
Gli anni ’30 videro Frida maturare artisticamente, con autoritratti che urlavano il suo dolore e mixavano surrealismo con folklore messicano, mentre viaggiava negli USA col fedifrago Diego. Il matrimonio esplose nel 1939 quando lui ci provò con la sorella di lei, ma questi due pazzi si risposarono l’anno dopo – prova che l’amore, per loro, era più forte delle corna. Nonostante tutto, Frida non perse un colpo, mescolando arte e politica in un cocktail esplosivo.
Negli ultimi anni, la salute di Frida crollò del tutto – amputazione della gamba, infezioni micidiali – ma continuò a combattere, firmando petizioni per graziar i Rosenberg (spie sovietiche condannate, ma invano). Morì nel 1954 a 47 anni, nella sua casa di Città del Messico, ora un museo, lasciando dietro di sé un’eredità di passione grezza e ribellione che ancora fa scandalo. Che donna!