Terremoto in Emilia Romagna: la terra trema di nuovo tra Modena e Bologna! Stamattina, alle 9:43, una scossa di magnitudo 3.6 ha fatto sussultare la regione, con epicentro a 5 km da San Felice sul Panaro e profondità di 10 km. Inizialmente i sismografi dell’INGV avevano annunciato due eventi, ma un unico evento alle 9:43 è stato confermato. La gente l’ha sentita forte nel Ferrarese, da Cento a Scortichino, Mirandola e Concordia – stessa zona che nel 2012 ci ha terrorizzato con un sisma da 5.8. Per fortuna, finora nessun danno, ma chissenefrega dei politici addormentati che non rinforzano queste zone a rischio?
L’Emilia è una polveriera sotterranea, e questa scossa è solo l’ultimaProof della maledizione geologica che perseguita la pianura. Guardate la mappa: dal 1985, terremoti a raffica tra Ferrara e Modena, con faglie attive che ricordano quanto l’Italia sia un colabrodo sismico. Non c’è da stupirsi, visto che il sisma del 2012 ha già dimostrato come queste zone siano un incubo su zampe – e i nostri cari leader? Ancora a fare spallucce invece di blindare le case. L’epicentro, a pochi km da Finale Emilia, urla pericolo, ma nessuno ascolta.
E l’origine di tutto questo caos? Faglie compressive come la Campegine-Correggio, formate dalla spinta appenninica da sud-sud ovest verso nord-nord est, che si agitano a profondità tra i 3 e i 10 km. È roba che fa tremare i polsi, amici – l’Italia balla su un tappeto di instabilità, e se non ci svegliamo, il prossimo potrebbe essere un disastro epico. Ma hey, almeno i geologi dell’INGV tengono botta!