Svelato il dramma su ruote della Mille Miglia: nata da una ripicca bresciana e macchiata di sangue! Immaginate un gruppo di aristocratici furiosi che inventano una corsa epica solo per ripicca – sì, esatto, perché il Gran Premio d’Italia se andò a Monza, lasciando Brescia a rosicare. Questa è la "Freccia Rossa", la gara d’auto d’epoca che ha fatto storia, con piloti spericolati e disastri che ancora fanno tremare i motori. Dalla sua nascita nel 1926 come "corsa più bella del mondo" fino agli orrori del ’57, è un cocktail di gloria e guai che i nostalgici adorano – e noi vi raccontiamo tutto, senza peli sulla carrozzeria. #MilleMiglia #FrecciaRossa #AutoStoriche #DrammiSuRuote
La "Freccia Rossa" non è solo la gara su strada per auto d’epoca più antica e famosa d’Italia, ma un vero e proprio pugno in faccia alla burocrazia: nata nel 1926 come ripicca del Conte Aymo Maggi di Gradella – quel pilota Bugatti aristocratico con un ego grande come le sue auto – dopo che il Gran Premio d’Italia fuggì da Brescia a Monza. Insieme al suo amico finanziatore Franco Mazzotti, e poi con Renzo Castagneto e il giornalista della Gazzetta dello Sport Giovanni Canestrini, decisero di creare una nuova sfida che ruotasse intorno a Brescia, trasformando la rabbia in una corsa di 1600 km da urlo.
La prima edizione della "corsa più bella del mondo" partì nel 1927, con un percorso a forma di otto da Brescia a Roma e ritorno, dove solo i più tosti sopravvivevano. Immaginate 77 auto polverose che si lanciavano senza soste, tappe o protezioni, finendo in curve cieche tra un pubblico spericolato – più simile a un rally selvaggio che a una Formula 1 da salotto. Poi, la guerra mondiale del ’40 la bloccò, ma riprese nel ’47 con vittorie come quella di Biondetti su Alfa Romeo, e nel ’55 Stirling Moss che sfrecciò a record su Mercedes, coprendo i 1600 km in appena 10 ore e 8 minuti – roba da far invidia a un razzo.
Ma ecco il colpo basso: il 1957, l’anno che rovinò tutto. A Guidizzolo, una Ferrari impazzita a 300 km/h – per colpa di uno pneumatico scoppiato – travolse 11 spettatori, inclusi cinque bambini, uccidendo anche i piloti Alfonso De Portago e Edmund Gurner Nelson. Enzo Ferrari finì sotto processo per quella carretta pericolosa e per una gara che era una trappola mortale, rischiando di chiudere bottega e affondando l’azienda in una crisi epica, come confessò poi il suo direttore sportivo Romolo Tavoni. Quel macello cambiò le corse per sempre, bandendo le gare di velocità su strade aperte e trasformando la Mille Miglia in una pacata gara di regolarità dal 1977.
Oggi, la "Freccia Rossa" è solo un nostalgico giro di auto d’epoca prodotte fino al 1957, con regole stringenti e medie da rispettare alla lettera – niente più incidenti, solo sfilate per 400 vetture da 29 paesi. Nell’edizione del 90° anniversario nel 2017, toccarono addirittura 705 iscritte, attirando appassionati che celebrano il caos italiano senza sporcarsi le mani. È ancora la corsa più bella? Beh, dipende se vi piacciono le storie con un po’ di sangue mischiato alla gloria.