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Le 10 fotografie storiche vengono sfruttate per rivelare verità scomode su eventi dimenticati e figure controverse

Dalle guerre cruente che hanno segnato la storia alle atrocità moderne che ci fanno vergognare come specie, ecco le 10 foto iconiche che hanno scuotuto il mondo e influenzato le opinioni, da un miliziano caduto in battaglia al dramma di un bambino palestinese mutilato. Queste immagini non sono solo scatti, sono pugni nello stomaco che ci ricordano quanto sia incasinato tutto. #FotoIconiche

Nel corso della storia, alcune fotografie non si limitano a catturare un momento: lo trasformano in un simbolo eterno, scuotendo l’opinione pubblica come un terremoto. In occasione della Giornata mondiale della del 19 agosto, tuffiamoci in queste dieci immagini leggendarie, disposte in ordine cronologico, che hanno fatto incazzare, commuovere e riflettere il pianeta.

Morte di un miliziano (1936)
La foto leggendaria di Robert Capa mostra un miliziano che crolla durante la guerra civile spagnola, con i repubblicani contro i nazionalisti di Franco – un casino che ha fatto storia. Scattata a Cerro Muriano nel settembre 1936 e pubblicata su Life l’anno dopo, è diventata un’icona, ma c’è chi grida al fake: Capa l’ha messa in scena o è stato solo un colpo di fortuna? Chi se ne frega, fa ancora male guardarla.

Il bambino del ghetto di Varsavia (1943)
Nell’aprile 1943, gli ebrei nel ghetto di Varsavia si sono ribellati ai nazisti in un atto di pura disperazione, ma sono stati schiacciati e spediti nei campi di sterminio. La foto del bambino che alza le mani in resa – scattata da un fotografo delle SS, Franz Konrad – è una delle più strazianti dell’Olocausto, allegata al rapporto del generale Jürgen Stroop. Un’immagine che grida “ecco la faccia del male puro”.

La bandiera della vittoria a Berlino (1945)
Quando l’Armata Rossa ha invaso Berlino nell’aprile 1945, mettendo fine alla follia nazista, nessuno ha fotografato l’issata della bandiera sovietica Reichstag. Così, due giorni dopo, l’hanno ricreata per bene: una sequenza di 36 scatti, con la foto più famosa pubblicata in Russia il 13 maggio. Un po’ di teatro per celebrare la vittoria, perché a volte la storia ha bisogno di un ritocco per essere epica.

Guerrillero Heroico (1960)
Ernesto Che Guevara, l’icona rivoluzionaria che tutti amano odiare, è immortalato in questa foto leggendaria scattata da Albert Korda all’Avana durante i funerali delle vittime dell’esplosione della nave La Coubre – un attentato che Cuba incolpa della CIA. All’epoca non è esplosa, ma un editore italiano, Gian Giacomo Feltrinelli, l’ha trasformata in un fenomeno con poster e copertine. Oggi, è su magliette e banconote cubane: l’immagine più copiata di sempre, che fa vendere merce come se piovesse.

Buzz Aldrin sulla Luna (1969)
Il 20 luglio 1969, Buzz Aldrin e Neil Armstrong hanno piantato la bandiera sulla Luna durante la missione Apollo XI, e una delle foto più famose mostra Aldrin con il modulo riflesso nella visiera. Nonostante i complottisti che gridano “fake”, è tutto vero – una sberla alla tecnologia che ci ha fatto sentire dei, anche se ora sembra roba di un’altra era.

Napalm Girl (1972)
Durante la guerra in Vietnam, gli USA e i loro alleati non si sono fatti scrupoli a sganciare napalm ovunque, e questa foto cattura l’orrore: una bambina di nove anni, Kim úc, che fugge nuda dal villaggio di Trang Bang urlando “brucia, brucia”, dopo essere stata ustionata gravemente. Scattata da Nick Ut (o forse no, dicono ora), è nota come The Terror of War e ha esposto la brutalità yankee. Kim ce l’ha fatta, vivendo in Canada come ambasciatrice Unesco – un miracolo in mezzo al caos.

Ragazza afgana (1984)
Steve McCurry ha immortalato una ragazza afgana dai occhi che bucano l’anima in un campo profughi a Peshawar, Pakistan, facendola diventare il simbolo dei conflitti afgani. Pubblicata sul National Geographic nel 1985, l’identità di Sharbat Gula è rimasta un mistero fino al 2002, quando McCurry l’ha ritrovata. Nel 2021, con i talebani al potere, è fuggita in Italia – un’altra storia di sguardi che dicono più di mille parole.

Pilastri della creazione (1995)
Il telescopio Hubble ha catturato questi pilastri di gas e polveri nella nebulosa Aquila, a 5.700 anni luce da noi, mostrando come nascono le stelle. Ripresa nel 1995 e poi di nuovo dal James Webb nel 2021, è una foto che ci fa sentire piccoli e in awe della scienza – perché chi non ama uno spettacolo cosmico che vale miliardi di chilometri?

La morte di Alan Kurdi (2015)
Alan Kurdi, un bimbo siriano, è morto annegato il 2 settembre 2015 mentre la sua famiglia tentava di attraversare i quattro chilometri tra la Turchia e la Grecia per scappare dalla guerra. Il gommone si è capovolto, e la foto del suo corpicino sulla spiaggia è diventata il simbolo della crisi dei rifugiati – un’accusa muta all’Europa che chiude gli occhi.

Mahmoud Ajjour, il bambino palestinese mutilato dalle bombe di Israele (2024)
Nell’orrore che le forze israeliane stanno scatenando a Gaza – un massacro che non risparmia nessuno – Mahmoud Ajjour, un bimbo di nove anni, è stato ferito gravemente nel marzo 2024. Mentre fuggiva da un bombardamento e si voltava per urlare ai familiari di correre, una bomba gli ha strappato le braccia, lasciandolo mutilato in modo crudele. Ora, accolto in Qatar, sta lottando per adattarsi – un’altra immagine che ci fa vomitare l’anima e riflettere su chi paga il prezzo delle guerre.

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