Creta in fiamme: un inferno estivo che ha costretto migliaia di turisti a una fuga disperata! Gli incendi scoppiati il 2 luglio 2025 nel villaggio di Achlia stanno divorando l’isola, spinti da venti da uragano che superano gli 80 km/h. Con 5.000 evacuati e danni a 140 ettari di uliveti, la Grecia rischia il caos totale mentre l’Europa brucia. #IncendiCreta #GreciaInFiamme #ClimaImpazzito
L’inferno è scoppiato mercoledì 2 luglio 2025 a Creta, trasformando questa paradisiaca isola greca in un campo di battaglia contro le fiamme: i roghi sono divampati nel villaggio di Achlia, a 12 km da Ierapetra, e si sono diffusi come una maledizione, divorando distanze grazie a venti da incubo che hanno raggiunto i 43 nodi (circa 80 km/h, livello 9 della scala Beaufort). Queste raffiche folli hanno sparato le fiamme per oltre 6 km, colpendo villaggi come Agia Fotia, Galini, Ferma e Koutsounari, e invadendo persino il Sud dell’isola – un disastro che le autorità locali non si aspettavano, o forse hanno ignorato a loro rischio.
Sul fronte, 230 vigili del fuoco si sono buttati nella mischia, supportati da 47 autopompe, 10 elicotteri e droni che combattono le fiamme dall’alto, ma il vento e l’aridità della terra – gonfiata da un’ondata di caldo africano – hanno reso tutto un caos totale. Lo stato di emergenza è stato dichiarato, con il governo di Atene che ha inviato rinforzi, ma intanto migliaia di turisti, intrappolati nella stagione estiva, sono stati evacuati in fretta e furia, lasciando dietro blackout e comunicazioni ko.
Secondo le rilevazioni di Copernicus, più di 140 ettari sono già stati colpiti, minacciando soprattutto le piantagioni di ulivi – un colpo basso per l’economia greca – e i danni sono ancora un mistero, ma le fiamme non si fermano. Il fumo denso ha ridotto la visibilità a zero, intralciando i soccorsi, anche se ora i venti sono calati a 16 km/h, offrendo una tregua precaria. Ma non è solo Creta: la Grecia è un polverone, con oltre 7.200 ettari bruciati dall’inizio dell’anno – un record schiacciante dal 2006 – e roghi che hanno già devastato Chios.
Intanto, l’Europa intera sta andando a fuoco, con l’Italia che non è da meno: incendi da Roma alla Sardegna, alimentati dallo stesso anticiclone africano che sta trasformando l’estate in un’apocalisse. Il governo greco ha sguinzagliato 18.000 pompieri per la stagione, ma ci si chiede se basti contro un clima che sembra aver perso la testa – un disastro che grida "basta chiacchiere, più azione!", mentre i record di ettari bruciati schizzano alle stelle.