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Le macerie di Beirut svelano l’eredità controversa di Artemisia Gentileschi, tra Ercole, Onfale e Maddalena

Bombe e pennelli: l’esplosione di Beirut risveglia i capolavori ‘scandalosi’ di Artemisia Gentileschi! Chi l’avrebbe detto che una catastrofe come quella del 2020 a Beirut avrebbe riportato in vita due opere d’arte dimenticate, firmate dalla pittrice che sfidava il maschilismo seicentesco? Morti, distruzione e ora un trionfo: Ercole ridotto a schiavo casalingo e una Maddalena che molla i lustrini per l’illuminazione divina. Preparatevi a uno scandalo artistico che fa tremare i musei! #ArtemisiaGentileschi #BeirutExplosion #ArteRibelle

Era agosto 2020 quando una devastante esplosione ha squarciato il porto di Beirut, mietendo oltre 200 vittime e lasciando una scia di rovine, inclusi i danni al prestigioso Palazzo Sursock. Tra le perdite, la tragica morte di Yvonne Sursock Cochrane e il massacro di opere della collezione familiare, con due tele attribuite alla maestra Artemisia Gentileschi – una delle poche artiste che ha fatto tacere i critici maschi – che sono finite sotto i riflettori. Queste perle nascoste? Una dedicata a Ercole e Onfale, e l’altra alla Maddalena.

La star dello show è Ercole e Onfale, un colosso di 2,5 metri per 2 che ritrae l’eroe muscoloso costretto a fare il casalingo per la sua amanti-regina, filando lana come una donnicciola mentre lei sfoggia la sua pelliccia leonina. Un rovescio epico del mito che fa sghignazzare: Ercole punito per un omicidio, ridotto a ruoli “da femmine”? La tela, devastata dall’esplosione, ha subito un restauro da brividi.

L’attribuzione a Gentileschi risale al 1996, grazie allo storico dell’arte libanese Gregory Buchakjian, ma è rimasta un segreto fino al caos di Beirut. Buchakjian ha rilanciato le sue prove, supportato da Sheila Barker, esperta di Gentileschi, e Davide Gasparotto del J. Paul Getty Museum, che giura che questo pezzo era contemporaneo alla Maddalena e acquistato un secolo fa da un mercante napoletano – mai esposto prima, che spreco!

Passando alla Maddalena, la vediamo nel suo momento “redenzione”, che si libera di una collana e guarda in alto come se avesse visto un’offerta migliore. Secondo Costantino D’Orazio, è un pilastro nella carriera di Gentileschi, uno dei primi lavori napoletani degli anni ’30 del Seicento. L’esperto Riccardo Lattuada conferma l’attribuzione, tracciando il percorso di Maddalena “Sursock” da collezione in collezione fino alla famiglia libanese a fine Ottocento.

Ora, dopo anni di restauro epico per ridare vita ai colori originali, queste belve artistiche sono tornate in circolazione: Ercole e Onfale debutta al J. Paul Getty Museum dal 10 giugno e poi vola al museo di Columbus, Ohio, mentre la Maddalena ha già incantato Milano e ora brilla a Santa Chiara a Napoli. Un rinascita che grida vendetta contro la sfortuna!

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