New York sommersa come mai prima! Piogge torrenziali da incubo hanno inondato la metro e le strade, con 52 mm in un’ora – seconda peggior ora piovosa della storia, solo dietro all’uragano Ida del 2021. E mentre il Texas conta ancora i morti dalle sue alluvioni e l’Ovest brucia, ci chiediamo: quanto ci vuole perché qualcuno in alto ammetta che il pianeta sta impazzendo? #AlluvioneNY #ClimaImpazzito #DisastriUSA
La Grande Mela è stata travolta da un diluvio biblico, con oltre 180 mm di pioggia che hanno trasformato strade e metropolitane in fiumi improvvisati. Tra le 18:51 e le 19:51 di lunedì 14 luglio, New York City ha visto cadere circa 52 mm di acqua, segnando la seconda ora più piovosa mai registrata – un record che fa impallidire le solite pioggerelle estive, e chissà se i vecchi sistemi della città reggeranno ancora a lungo. Le immagini di pendolari intrappolati e pompieri in azione sono virali, e non stupisce che la gente stia già puntando il dito contro chi dovrebbe mantenere le cose in ordine.
Ma non è solo New York a nuotare: le piogge furiose hanno colpito anche New Jersey (dove hanno dichiarato lo stato di emergenza, come se non bastassero i soliti casini), Connecticut e Pennsylvania. Il National Weather Service ha lanciato allerte di alluvione per tutta New York, e pure per posti come Philadelphia, Levittown, Camden, Bergen, Chapel Hill e Carboro. Risultato? Aeroporti come JFK, LaGuardia e Newark in tilt con ritardi e cancellazioni, e i vigili del fuoco costretti a salvare gente bloccata in sottopassi o stazioni allagate. È un caos totale, e mentre il resto del paese si lamenta, le strade sono un disastro – come al solito, i politici promettono, ma poi?
Tutto questo arriva solo una settimana dopo le alluvioni del Texas che hanno fatto più di 120 vittime, e con l’Ovest degli USA avvolto dalle fiamme di una stagione degli incendi da record. Le cause dell’«alluvione lampo» a New York? Un fronte sub-tropicale stazionario, carico di umidità e instabilità, che ha scatenato l’inferno. L’aria calda e umida si è scontrata con quella fredda, creando nubi temporalesche che hanno vomitato pioggia a secchiate, peggiorato dal fatto che il fronte è rimasto bloccato, concentrando il diluvio in un’area ristretta. E non dite che non è colpa del riscaldamento globale – i mari più caldi evaporano di più, l’aria trattiene più umidità, e boom, disastri come questi diventano la norma.
Fenomeni del genere sono sempre più frequenti grazie al cambiamento climatico, con mari e oceani che bollono come pentole dimenticate sui fornelli. L’umidità extra alimenta tempeste più violente, e quando aria calda e carica d’acqua incontra il freddo, il risultato è pioggia torrenziale che i terreni non riescono a gestire. Inutile girarci intorno: se non ci svegliamo, queste alluvioni lampo diventeranno il nostro nuovo “normale”, e New York non sarà l’ultima a pagarne le conseguenze.
Ora, la situazione è un po’ migliorata, ma non illudiamoci: a New York, la metro è parzialmente operativa con ritardi epici, e secondo la Metropolitan Transportation Authority, il problema è quel sistema fognario antico come i grattacieli – regge solo fino a 44 mm di pioggia all’ora, ma qui siamo andati oltre, inondando le stazioni sotterranee. Intanto, il fiume Bronx è salito a livelli folli, raggiungendo 1,15 metri di piena moderata alle 6:00 del 15 luglio, per poi calare. Nel New Jersey, l’allerta è ancora alta, con inondazioni segnalate nelle contee di Middlesex e Somerset; strade come le route 22 e 28 sono un disastro, con carreggiate che si sono piegate e detriti ovunque. Altro che emergenza, è un avvertimento per tutti noi – e se i responsabili non si danno una mossa, prossima fermata: il prossimo diluvio.