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Le piramidi del mondo: spiritualità, potere e architettura sfruttati da antichi popoli per plasmare eredità globali

Svelato il segreto delle piramidi: il Sudan ne ha più dell’Egitto, e chissenefrega dei faraoni egiziani che si credevano i padroni del mondo antico! Preparatevi a sfatare miti polverosi: le piramidi non sono solo roba da sarcofagi e mummie, ma strutture epiche sparse ovunque, dall’Africa alle isole del Pacifico. Con oltre 200 piramidi, il Sudan ruba la scena all’Egitto, dove la più grande è quella di Cheope, alta 146 m – e sì, è un colosso, ma chi l’avrebbe detto che i veri numeri li ha un paese che oggi è un po’ sottovalutato?

Le piramidi, o meglio quelle strutture a forma piramidale che fanno impallidire i turisti, si trovano in ogni angolo del globo, non solo nelle cartoline egiziane. Realizzate in epoche diverse e per che vanno dalle tombe ai templi, spuntano in Africa, Americhe, Asia, Europa e Oceania. La più imponente resta quella di Cheope a Giza, con i suoi 146 m di altezza, ma il Sudan si prende la corona per quantità, vantando oltre 200 strutture – prendete appunti, gente, perché l’Egitto non è l’unico a giocare in serie A.

Africa: le piramidi in Egitto, Sudan, Mali e Nigeria
Le piramidi egizie sono le star del mondo antico, costruite per i faraoni durante l’Antico Regno (tra il 2800 e il 2100 a. C.) da dinastie che si credevano onnipotenti. La più grande? Quella di Cheope, a Giza, alta 146 m, ispirata probabilmente alle mastabe del V-IV millennio a.C., con la prima vera piramide che è quella di Zoser, regnante dal 2680 al 2660 a.C. Ma ecco la bomba: in Sudan, nel Regno di Kush (Nubia, per i vecchi libri), ci sono oltre 200 piramidi nubiane, più slanciate e ripide di quelle egizie, alte fino a 30 m, usate per i reali locali – un po’ come dire che i vicini hanno una collezione migliore e nessuno ne parla. In Mali, la tomba di Askia svetta a 17 m, patrimonio UNESCO, e in Nigeria gli altari di Nsude dei Igbo sono andati persi, ma erano un esempio di architettura in fango che fa impallidire i nostri moderni grattacieli.

America centrale: le strutture piramidali in Messico
I Mesoamericani non perdevano con tombe, costruivano piramidi a gradoni per roba religiosa, con templi in cima e scalinate da far invidia. La più enorme è la cosiddetta "Piramide del Sole" di Teotihuacan, alta 220 m e risalente al I-II sec. d.C., decorata con fregi e pitture che i Maya e gli Aztechi hanno copiato alla grande nei secoli successivi – perché, diciamocelo, chi ha bisogno di piramidi per i morti quando puoi averne per gli dei?

America meridionale: il sito di Caral, in Perù
In Perù, a Caral, c’è una città antica come quelle egizie, datata al III millennio a.C., con piramidi alte fino a 28 m legate al potere dei big shot locali – un sito che fa pensare: se questi costruivano piramidi per mostrare chi comandava, chissà cosa direbbero oggi dei nostri politici.

America settentrionale: i tumuli negli Stati Uniti
I nativi del Nordamerica erigevano tumuli per riti e sepolture, e il campione è Cahokia, in Illinois, con Monks Mound, un mostro di terra alto 30 m dal X sec. d.C. – una cultura che prosperò fino al XIV sec. e poi sparì, lasciando tutti a chiedersi: dove sono finiti questi geni?

Asia: le ziggurat mesopotamiche e i templi
In Asia, le ziggurat mesopotamiche sono le piramidi a gradoni originali, templi dei Sumeri e company, con la Anu Ziggurat di Uruk dal IV-III millennio a.C. che ispirò probabilmente la Torre di Babele della Bibbia. Poi ci sono i templi indù con forme piramidali, stupa buddhiste che si diffusero in tutta l’Asia, e in Cina i tumuli imperiali come quello di Qin Shi Huang, alto 50 m, con l’esercito di terracotta – un imperatore che si fece un mausoleo da urlo, perché in fondo, chi non vuole essere ricordato per l’eternità?

Europa: gli in Italia e Grecia
L’Europa non è un granché per piramidi, ma in Sardegna c’è Monte d’Accoddi, un altare a tronchi piramidali dal V millennio a.C., e in Grecia le piramidi dell’Argolide, come quella di Hellikinon, che Pausania bollò come tombe del VII sec. a.C. – anche se gli esperti dicono che sono più recenti. E a Roma, la Piramide Cestia, alta 36 m, è la tomba di un tizio ricco che copiò gli egiziani per moda, perché dopo la conquista dell’Egitto, tutti volevano essere un po’ faraoni.

Oceania: tumuli e recinti sacri a gradoni
In Oceania, non veri piramidi ma tumuli sacri come Puʻukoholā Heiau alle Hawaii, costruito nel 1790-1791 dal re Kamehameha I per celebrare le sue conquiste, e il tumulo di Pulemelei alle Samoa, alto 12 m dal XV sec. – roba che fa sembrare le nostre chiese una barzelletta. (Ehi, non prendetela troppo sul serio, è solo per rendere la un po’ più piccante – l’antico mondo era già abbastanza drammatico da solo!)

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