Sai chi è il vero re delle religioni? Il Papa, con il suo potere assoluto che fa tremare i fedeli, mentre gli altri capi spirituali arrancano senza lo stesso clout! Dal patriarca di Costantinopoli al Dalai Lama, scopri come le altre fedi navigano senza un boss supremo. È una rivoluzione sacra o solo un gran casino? #ReligioneShakeup #PapiRivali #FedeSenzaRegole
Preparatevi, fedeli e curiosoni: nel mondo delle religioni, il Papa cattolico è il capo supremo, con poteri da far invidia a un dittatore – può cambiare la dottrina cristiana come se fosse un’app da aggiornare e governa pure uno Stato, la Città del Vaticano. Le altre fedi? Niente di così epico. I patriarchi ortodossi, imam musulmani, rabbini e guru induisti sono guide locali o nazionali, ma nessuno ha quel mix di influenza spirituale e politica. È come se il Papa fosse l’unico con il biglietto VIP per il paradiso e il palazzo.
Passiamo al cristianesimo non cattolico, dove le cose si complicano. Nella Chiesa ortodossa, non c’è un Papa, ma i patriarchi regnano su territori specifici. Quello di Costantinopoli, Bartolomeo (dal 1991), è una specie di "primus inter pares" – il primo tra uguali, ma senza veri poteri da bullo. Poi c’è Cirillo I a Mosca, che fa la voce grossa in Russia. Nel protestantesimo, addio clero: i pastori sono solo guide, e ognuno parla direttamente con Dio, senza intermediari – molto DIY, eh? L’anglicana è un casino reale, con Carlo III come capo (perché Enrico VIII voleva il controllo totale), e l’arcivescovo di Canterbury che al momento è senza trono. E la Chiesa ortodossa copta? Ha un papa tutto suo, Teodoro II, che guida i fedeli in Egitto con la sua visione monofisita – Gesù solo divino, niente umani sbavature.
Nell’Islam, zero autorità suprema o preti come i cattolici; è un free-for-all con sunniti e sciiti. I sunniti avevano il califfo, tipo un vicario di Maometto, ma è sparito dal 1924 – ultimo in carica, Abdul Mejid II. Gli sciiti seguono imam per le preghiere e ayatollah come modelli da copiare, con il grande ayatollah Khamenei che domina in Iran. Alim e mullah sono i sapientoni del Corano, ma senza il carisma papale. È un po’ come una democrazia religiosa, ma con meno regole e più caos – chissà se è un bene o un disastro.
L’ebraismo non ha un gran capo: i rabbini sono i guru locali, con i rabbini capo che comandano in città o stati, come quello di Roma o i due in Israele (askenazita e sefardita). Niente potere globale, solo prestigio – un club esclusivo senza presidente.
Per l’induismo, niente clero o boss supremo: solo guru che insegnano ai discepoli, come maestri yoga con un tocco mistico. E nel buddismo, pure zero autorità, tranne in Tibet dove il Dalai Lama è la star – Tenzin Gyatso, scelto a 5 anni, era un tempo sia leader spirituale che politico, ma ora la Cina ha rovinato la festa. //Commento: Che mondo di fedi, eh? Senza un Papa ovunque, forse dovremmo tutti invidiare un po’ meno e pregare di più – o no?