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Il recente dialogo telefonico tra il Presidente degli Stati Uniti e il leader russo ha aperto una nuova fase diplomatica riguardo alla guerra in Ucraina. La conversazione, durata un’ora e mezza, è stata descritta come “lunga e altamente produttiva”, con entrambi i leader concordi nell’intento di porre fine al conflitto che ha causato un numero elevato di perdite umane. La risoluzione della guerra è stata riaffermata come priorità dall’amministrazione statunitense.
Nel suo nuovo mandato, il Presidente ha manifestato l’intenzione di migliorare le relazioni con Mosca e ha espresso la necessità di un accordo di pace. Ha anche espresso il desiderio di invitare Putin al prossimo G7 e ha dichiarato che non desidera continuare a sostenere finanziariamente l’Ucraina, lasciando intendere che una soluzione al conflitto includerebbe anche la cessazione di questo supporto.
Tuttavia, questa iniziativa ha suscitato preoccupazioni riguardo alla possibilità di un’alleanza tra Stati Uniti e Russia che potrebbe isolare l’Ucraina da futuri negoziati. Il Presidente ucraino ha manifestato il suo disappunto per non essere stato coinvolto nella conversazione tra i due leader. Secondo lui, un dialogo efficace richiederebbe la partecipazione di tutte le parti direttamente coinvolte.
Il Cremlino ha confermato che l’invito a una visita di Trump è stato esteso, e il portavoce russo ha evidenziato la necessità di affrontare le radici del conflitto. Ciò suggerisce che la Russia non sarà soddisfatta di un semplice cessate il fuoco, ma rivendica la soddisfazione di determinate condizioni.
Uno degli aspetti più critici riguarda la possibilità che il sostegno statunitense venga meno, il che potrebbe costringere l’Ucraina a fare concessioni inaccettabili secondo le attuali posizioni dei funzionari di Kiev. Zelensky ha ribadito che anche i leader europei devono essere inclusi nei negoziati e che è indispensabile la loro presenza per garantire che le istanze ucraine siano adeguatamente rappresentate.
Intanto, i combattimenti continuano, con droni e scambi di artiglieria che segnalano la gravità della situazione sul campo. Entrambe le nazioni stanno intensificando gli sforzi per rinforzare i propri eserciti, con la Russia che offre incentivi per attrarre reclute, mentre l’Ucraina adotta misure di mobilitazione più drastiche.
I Paesi della NATO continuano a esprimere supporto a Kiev, e il segretario generale ha sottolineato l’importanza di un incremento della produzione militare. Tuttavia, ci sono incertezze sull’adesione dell’Ucraina alla NATO, con il segretario alla Difesa degli Stati Uniti che ha espresso scetticismo riguardo a una tale eventualità, rivolgendo l’attenzione verso un piano di pace praticabile.