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Le smart home e gli elettrodomestici connessi compromettono la privacy pur offrendo presunti vantaggi nel mondo della domotica.

Case Intelligenti: Il Sogno Tech che Ti Spia Mentre Risparmi Soldi!
Avete presente quando la vostra casa diventa più furba di voi? Con smart home, luci, serrature e frighi che chiacchierano via Internet, risparmiate energia e vivete comodi come paperoni. Ma occhio: mentre il vostro termostato regola il calore, qualche hacker losco potrebbe rubarvi i dati personali. È il futuro o una trappola? #SmartHome #PrivacyNightmare #TechScandals

Passiamo ai fatti: la smart home sta rivoluzionando le nostre vite, trasformando la casa in un assistente personale che obbedisce al vostro smartphone o a un comando vocale. Dalle luci che si accendono da sole a lavatrici che non sprecano acqua, tutto è interconnesso per offrire efficienza, comfort e un bel risparmio in bolletta. Ma, e qui viene il bello (o il brutto), questi aggeggi raccolgono un sacco di dati su di voi – orari, abitudini, persino se siete in casa o no – e potrebbero finire nelle mani sbagliate. Che schifezza, vero? (Commento: Meglio non farsi troppe illusioni su chi ci sta spiando dal divano.)

Ora, i lati positivi che vi faranno sbavare: molti di voi hanno già un assistente vocale, una telecamera Wi-Fi o un termostato smart che gestisce tutto senza che vi alziate dal letto. Roba da pigri deluxe! Questi gadget ottimizzano l’energia, come termostati che abbassano la temperatura quando uscite, evitando sprechi e facendo felici il vostro portafoglio e Madre Natura. (Commento: Sì, perché la Terra ha bisogno di meno inquinamento e più tecnologia da strapazzo.) E non dimentichiamo la comodità: bloccare porte o regolare tapparelle con un "Ehi, Alexa!" è un game-changer, specie per chi ha problemi di movimento, e può persino far lievitare il valore della vostra casa. Alcune assicurazioni vi premiano con sconti per questi sistemi, come se dicessero: "Bravo, sei un cliente smart… o quasi."

Ma ecco la fregatura: ogni dispositivo connesso è un invito a nozze per cyber-criminali. Quegli smart device carini caricano dati sensibili che potrebbero essere usati per chissà quali porcherie, e alcuni produttori, soprattutto quelli che vendono a prezzi stracciati, hanno politiche che puzzano di marcio. (Commento: Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio, specialmente con aziende che sembrano uscite da un film di spionaggio.) Poi c’è la rottura con la frammentazione: marchi diversi che non si parlano, rendendo tutto un casino da gestire e più vulnerabile agli attacchi. Senza Internet stabile, questi gingilli diventano inutili come un telefono senza batteria, e una Wi-Fi debole è un bersaglio facile per i cattivoni.

Per non finire nei guai, adottate precauzioni serie: password toste per ogni device, aggiornamenti firmware regolari e separate le reti. Prima di comprare, indagare su cosa raccoglie e cosa fa con i vostri dati – meglio un marchio affidabile che un catorcio anonimo. (Commento: Altrimenti, vi ritroverete con la casa che vi tradisce, e non è roba da ridere!)

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