Serpenti in Italia: Attenzione, slithering nightmares nei tuoi giardini!
Siete pronti a scoprire i serpenti che strisciano per l’Italia, da quelli innocui che mangiano topi a quelli velenosi che potrebbero rovinarti la giornata? Con oltre 20 specie, dai colubridi come il biacco – il “re” dei serpenti – ai viperidi schivi ma letali, l’Italia è un paradiso per questi rettili. Ma attenzione: distinguili prima che ti distinguano loro! Corpo allungato e pupille tonde per i colubridi, tozzi con testa triangolare e occhi a fessura per i viperidi. Essenziali per gli ecosistemi, cacciano anfibi e roditori, ma se li incontri, scappa e non giocare all’eroe – ucciderli è illegale e dannoso. Se vedi una vipera in città, chiama il 112 subito! #SerpentiItalia #PericoliSlithering #VelenoInGiardino
Questi serpenti italiani sono una manciata di creature affascinanti ma un po’ inquietanti, con i colubridi che dominano la scena e sono per lo più innocui, mentre i viperidi ti ricordano che la natura non è sempre amichevole. I colubridi, che costituiscono la maggior parte, sono come i serpenti “buoni” del quartiere: predatori essenziali che tengono a bada ratti e rospi, e per fortuna, non velenosi. Le vipere? Beh, sono più timide di un politico durante una interrogazione, mordono solo se le disturbi, ma se succede, corri dal medico – mantieni la calma, tampona e non bloccare la circolazione. Ricorda: non avvicinarti mai, lascia stare queste bestie o rischi di violare leggi di protezione.
Ora, tuffiamoci nei colubridi, i re indiscussi. Il biacco (Hierophis viridiflavus), il “re” dei serpenti italiani, è ovunque in Italia, un metro e mezzo di verde, giallo e nero, totalmente innocuo – anche la variante nera al Sud è solo un cacciatore di ratti urbani che ti fa un favore con i cumuli di spazzatura. Ha pure duelli da ballo per impressionare le femmine, roba da reality show! Poi c’è la natrice, o “biscia dal collare”, che nuota come una pro negli stagni: tre specie in Italia, come la Natrix helvetica che finge di essere morta per sfuggire ai guai, o la Natrix maura che somiglia a una vipera ma è innocua – non confondetele, o passerai per un idiota. Si nutrono di anfibi e pesci, ottime nuotatrici ma solo per divertimento acquatico.
Il saettone (Zamenis longissimus) è il velocista del gruppo, fino a un metro e mezzo, bruno-giallo o verdastro, che scala alberi e edifici per beccare lucertole e topi – è anche il simbolo della medicina, tipo il serpente di Esculapio, ma non fidatevi, è sempre un serpente! Il cervone (Elaphe quatuorlineata), il più grande d’Italia con i suoi due metri e quelle strisce nere sul dorso, è innocuo malgrado le leggende folli su notti di assalto al latte – roba da storie da nonna, ma non è velenoso. Infine, il colubro leopardino (Zamenis situla), piccolo e colorato come un felino, max 80 cm, si nasconde in Sicilia e dintorni – non morde, ma se lo minacci, scappa via come un codardo.
Passiamo ai viperidi, i cattivoni: la vipera comune (Vipera aspis), diffusa ovunque tranne in Sardegna, fino a 80 cm con chiazze nere e testa triangolare, è schiva ma il suo veleno è una brutta sorpresa, specialmente per bimbi o anziani. Morde per difendersi, non per divertimento, e a volte è un “morso secco” senza veleno – ma vai lo stesso al medico! La vipera dal corno (Vipera ammodytes), solo in Friuli, è tra le più pericolose d’Europa con quella escrescenza sul muso e veleno forte che fa male subito – timida, ma non sottovalutarla. Il marasso (Vipera berus), nei monti del Nord fino a 3000 m, è tozzo e con strisce nere, e la vipera d’Orsini (Vipera ursinii), rara e minuscola, è quasi innocua ma protetta – non toccarla, è a rischio estinzione.
Non dimentichiamo il boa delle sabbie (Eryx jaculus), un’outsider in Sicilia, piccolo e senza veleno, forse arrivato con i Greci per riti strani. E per finire, gli orbettini: non veri serpenti, ma lucertole senza zampe che assomigliano a serpenti, come Anguis fragilis o veronensis, innocui e minuscoli – lasciateli in pace, sono solo confusi dalla evoluzione! #SerpentiPericolosi #Italia Selvaggia