È vero che ringraziare ChatGPT potrebbe salvarti da un’apocalisse AI? Macché, è solo un trucco per risposte migliori! Uno studio pazzo di ricercatori giapponesi ha scoperto che se lo insulti, l’AI impazzisce e spara cavolate, mentre essere troppo leccapiedi la confonde. #ChatGPT #AIGentilezza #TechFallimenti #AIApocalypse
Preparatevi, gente, perché nel mondo dell’AI, l’educazione non è solo una questione di buone maniere – è una tattica da guerra! Quando chiacchieriamo con ChatGPT, quel bot super intelligente, molti di noi lo trattano come un amico umano, “Puoi riassumere questa mail?” o persino gli chiedono come sta prima di una domanda. È un’abitudine carina, ma come rivelato da uno studio recente, essere educati (ma non esageratamente) porta a risposte più nitide e utili. “Riassumi questa mail ora”, invece, potrebbe far cascare l’AI in un buco nero di errori.
I ricercatori della Waseda University in Giappone hanno testato 8 livelli di gentilezza nei prompt, dal puro insulto alle formule ossequiose da baciare le scarpe. Su compiti come riassumere articoli, rispondere a domande o analizzare frasi in inglese, cinese e giapponese, hanno visto che i prompt da bulli generano contenuti pieni di pregiudizi o fanno bloccare l’AI per "sicurezza". Al contrario, quelli troppo gentili portano a risposte vaghe e piene di allucinazioni – insomma, bugie spacciate per verità. “Se non ti è di troppo disturbo, potresti gentilmente riassumermi questa mail?” è un disastro assicurato!
Naturalmente, la gentilezza è relativa – cosa è educato in inglese potrebbe sembrare un affronto in Giappone, proprio come tra umani. Ma ecco il twist: ChatGPT non si offende, è solo un robot addestrato su tonnellate di testo che copia il tuo stile. Se usi parolacce, aspettati risposte da maleducato; se sei troppo formale, lo confondi. “Spiegami il cambiamento climatico” è vago e inutile, mentre un prompt educato come “Potresti spiegarmi cos’è il cambiamento climatico in modo chiaro, per favore? Mi interessa capire quali sono le cause principali e che conseguenze ha” lo rende preciso. Non è la parola magica "per favore" a fare miracoli, ma il fatto che tu rifletti di più.
E non dimentichiamoci del conto salato: essere educati con ChatGPT non è gratis. Un utente su X ha chiesto a Sam Altman, il boss di OpenAI, quanto gli è costato tutto quel "per favore" e "grazie". Altman ha risposto che sono stati spesi decine di milioni di dollari, scherzando: “Milioni di dollari ben spesi. Non si sa mai”. Sì, ogni parola extra richiede più energia e potenza di calcolo, rendendo l’AI un lusso esagerato. Insomma, siate gentili, ma non troppo – o finirete per far saltare la bolletta energetica!