L’indovinello dei quattro cappelli, noto anche come indovinello dei quattro condannati a morte, è un esercizio di logica che mette alla prova le capacità deduttive dei partecipanti.
Quattro condannati vengono posti in fila davanti a un muro. A vede B e C, B vede solo C, mentre C e D possono vedere solo il muro. A ciascuno di loro viene dato un cappello, composto da due bianchi e due neri, ma nessuno conosce il colore del proprio cappello. La loro salvezza dipende dalla capacità di uno di loro di indovinare il colore del proprio cappello, poiché un errore comporterebbe la condanna di tutti.
Analizzando la situazione, si escludono C e D, in quanto entrambi non possono raccogliere alcuna informazione sul colore del proprio cappello. Anche B, vedendo solo C con un cappello bianco, non riesce a determinare il proprio colore, data la presenza di cappelli di colori diversi. Tuttavia, A osserva sia B che C, e sebbene non possa dedurre il proprio colore, la sua mancata risposta fornisce indicazioni agli altri.
Quando A rimane in silenzio, B conclude che A non vede due cappelli dello stesso colore, il che implica che il cappello di B deve essere di colore opposto a quello di C. Pertanto, B può dedurre correttamente di indossare un cappello nero, garantendo così la salvezza di tutti i condannati. In questo modo, la logica e l’osservazione silenziosa si dimostrano fondamentali nella risoluzione dell’indovinello.