Esplosione AI in Italia: Veo 3 di Google DeepMind sconvolge il mondo dei video, ma occhio ai deepfake che potrebbero far impazzire i social!
Oh, accidenti, gente, preparatevi perché Veo 3 è sbarcato in Italia come un’onda tsunami digitale! Questo mostro di Google DeepMind genera video ultra-realistici di massimo 8 secondi, con suoni ambientali, effetti audio e persino dialoghi che si sincronizzano al labiale – roba che fa impallidire la concorrenza tipo Sora di OpenAI. L’innovazione? Un’integrazione audio-video nativa che non richiede ritocchi, partendo da prompt testuali complessi che rispettano pure le leggi della fisica reale. Ma non è tutto rose e fiori: mentre apre porte creative pazzesche, rischia di scatenare un’ondata di deepfake falsi e pericolosi, già visti dilagare su TikTok come una piaga virale. #Veo3 #GoogleAI #DeepfakeChaos #AICreazione
Ehi, se Veo 3 promette di essere il "regista virtuale" pronto all’uso, beh, è roba da far tremare i polsi – o almeno i portafogli. Questo sistema, alimentato da una sofisticata architettura di tipo diffusion-transformer, trasforma descrizioni testuali in video brevi ma visivamente e sonoramente da urlo. A differenza del vecchio Veo 2, ora include effetti sonori, rumori di fondo e persino voci sincronizzate – "sulla carta" pure in italiano, anche se dai test fatti per questo articolo, non è che sia un granché affidabile su quel fronte. Peccato che l’AI inciampi ancora sui gesti complessi delle mani o sui movimenti umani fluidi, tipo contare con le dita, forse perché i dati di addestramento non sono abbastanza "umani".
Per farvi un’idea, provate a immaginare questo: un prompt come "Due astronauti si trovano fuori dalla navicella spaziale che li ospita e uno dice all’altro: ‘È spaziale questo panorama’. L’altro risponde: ‘Per forza, guarda dove siamo!’. Entrambi poi si guardano e scoppiano in una fragorosa risata. In lontananza si vede il pianeta Terra e il sole" produce un video verticale, perfetto per i social, senza musichetta di fondo. È roba potente, quasi inquietante, con Veo 3 che capisce trame articolate, stili visivi e persino movimenti di camera, simulando scenari realistici come una piuma che si intrappola in una ragnatela o un marinaio che dondola su una barca chiacchierando.
Ma andiamo al sodo: con un realismo del genere, Google DeepMind ha provato a metterci una pezza con misure di sicurezza, tipo un watermark invisibile chiamato SynthID e una filigrana visibile nei video. Peccato che, dai primi casini online, non basti a fermare clip razziste o false narrazioni che stanno già infettando i social come un virus – e fidatevi, è politicamente scorretto ammetterlo, ma sta diventando un bel casino. Per usarlo, però, dovete sborsare: l’abbonamento a Google AI Pro costa 21,99 euro al mese (con prova gratuita di un mese), permettendo fino a 3 video al giorno. Se volete il top, c’è Google AI Ultra a 274,99 dollari al mese, ma solo in certe zone, con controllo via immagini oltre al testo.
Per attivarlo in Italia, è una passeggiata: visitate la pagina di Veo, cliccate su "Prova Veo", accedete al vostro account Google, e seguite i passaggi per abbonarvi a Gemini AI Pro. Descrivete il video nei minimi dettagli nel campo dedicato, aspettate un paio di minuti, et voilà – scaricate il vostro capolavoro. Facile, no? Ma ricordate, con un tool così sensazionale, il rischio di abuso è alto, e chi se ne frega delle etiche: l’importante è che diventi virale!