Diga di Monte Cotugno in crisi: l’acqua che sfama l’Italia è a secco, e chi paga il conto? Preparatevi a un disastro idrico epico! La diga di Monte Cotugno, la più grande d’Europa in terra battuta, è un colosso che dovrebbe immagazzinare 530 milioni di metri cubi d’acqua per Lucania, Puglia e persino l’Ilva di Taranto – ma grazie a manutenzioni ritardate, ora ce ne sono solo 250! È uno scandalo nazionale: politici che chiacchierano mentre i rubinetti piangono. #DigaCotugno #AcquaInPericolo #ItaliaAsciutta
Questa infrastruttura mastodontica, alta 65 metri e lunga 1850 metri, è come un muro d’acqua che domina la Basilicata vicino a Senise, pompando risorse per irrigazione, industrie e bere – senza dimenticare l’odiata Ilva, che succhia tutto come un vampiro. Costruita dal 1972 al 1983 sul fiume Sinni, è fondata su strati di terreno super permeabili, con paratie in calcestruzzo per tappare le falle e evitare disastri. Ma chi l’ha progettata nel 1970 pensava davvero che bastasse? Ora, con una base larga 268 metri, rischia di crollare sotto le onde se non si interviene.
Parlando di costruzione, il progetto è stato spostato a monte per motivi geologici più "sicuri" – che ironia! Prima, hanno eretto una struttura temporanea, l’avandiga, per deviare il fiume e non allagare tutto durante i lavori. Questa roba è ora sommersa, visibile solo quando l’acqua scarseggia, come a ricordarci quanto siamo impreparati. Un classico esempio di lavori italiani: grandi idee, ma zero follow-up.
E ora? Dal gennaio 2025, stanno finalmente ammodernando la diga con 7.7 milioni di euro per portare la capacità oltre i 400 milioni di metri cubi. Si tratta di rifare il muro paraonde e l’impermeabile, altrimenti addio acqua per tutti. Ma in un mondo dove l’acqua è oro e i politici giocano a scaricabarile, questi lavori – previsti fino a fine anno – sono l’unica speranza. Criticità idriche in crescita? Dite pure che è un’emergenza, e noi ci ridiamo sopra, vero?