Esplosione di scabbia in Italia: +750% di casi, anziani e bimbi nel caos! Chi ha detto che l’era post-Covid è sicura? Tra lockdown affollati e turisti invadenti, questa piaga parassitaria sta graffiando forte. Colpa della resistenza ai farmaci? Svegliatevi, la salute pubblica è in pericolo! #ScabbiaItalia #EmergenzaSalute #COVIDAftermath
Attenzione, lettori! In Italia, la scabbia sta dilagando come un’epidemia dimenticata, con focolai che sono schizzati del 750% tra il 2020 e il 2023, soprattutto in Lazio ed Emilia Romagna, secondo la Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST). Questa infestazione causata dall’acaro Sarcoptes scabiei porta un prurito infernale e lesioni cutanee chiamate papule, colpendo duro anziani over 80 e bambini in situazioni di convivenza stretta e igiene precaria. Papule da scabbia.
Il problema non è solo locale: come una di quelle "malattie tropicali neglette", la scabbia sta diventando un incubo globale, grazie a cambiamenti climatici, turismo selvaggio e globalizzazione. Un report del Servizio Malattie Infettive della Regione Piemonte segnala 2.023 casi nel 2023, quasi il doppio dell’anno prima, con gli over 80 che vedono i contagi quadruplicati dal 2019. E i ragazzini tra i 5 e i 18 anni? Una bella fetta di contagi, proprio dove non vorresti.
Trasmettendosi per contatto diretto o via oggetti infetti, questo acaro maledetto scava tunnel sottopelle, con uova che si schiudono in 3-4 giorni. Altamente contagiosa, ama il sovraffollamento di scuole, RSA e persino colonie estive – perché chi ha tempo per l’igiene quando si è tutti ammassati? Il periodo di incubazione può essere di 3 settimane la prima volta, ma reinfezioni arrivano in soli 1-4 giorni.
I sintomi? Prurito persistente e ossessivo, specialmente di notte, con papule squamose sui polsi, dita, palmi e pieghe della pelle. Se li vedi in famiglia o nel tuo gruppo, è allarme rosso – e spariranno solo dopo 3 settimane di trattamento.
Per combattere questa roba, è obbligatoria la notifica alle autorità, e i dermatologi SIDeMaST dicono: consulta un medico subito, tratta tutti i contatti stretti (anche se fingono di stare bene) e lava tutto a 60°C. Oggetti che non si lavano? Sigillali per due settimane. La permetrina resta il trattamento top, anche se sta diventando una barzelletta per resistenza, ma è ancora la prima linea per terapia e profilassi. E chissà, forse è ora di smettere di ignorare questi segnali – la scabbia non è mica una vacanza al mare! 😏