Inferno a Chios: Grecia Brucia Come Mai Prima! 🔥
L’isola greca di Chios è un vero e proprio disastro fumante, con incendi fuori controllo che stanno riducendo tutto in cenere dopo tre giorni di caos assoluto. "L’isola greca di Chios –ha dichiarato lo stato di emergenza", ma chi se lo aspettava? Quei venti pazzi e le temperature da incubo stanno alimentando il rogo partito domenica 22 giugno nell’area di Kofinas, che si è sparso come benzina su un falò fino a minacciare la città di Chios e i villaggi di Agia Anna e Agios Makarios. Evacuazioni a manetta – circa 20 villaggi già svuotati – mentre le autorità fingono di aver tutto sotto controllo con 282 vigili del fuoco, 38 veicoli, 4 aerei e 13 elicotteri sul campo, seguiti da un rinforzo ridicolo di altri 444 pompieri e 85 veicoli. Ma dai, è un po’ come buttare secchi d’acqua su un vulcano!
Questi incendi, probabilmente appiccati da qualche idiota (occhio alla Turchia lì vicino), non sono una novità per Chios, la quinta isola greca per dimensioni nel Mare Egeo, già devastata nel 2012 con danni epici. Ora, oltre 2230 ettari sono andati in fumo, con fiamme che lambiscono la città di Chios e si estendono verso ovest, grazie a venti traditori. Guardate la mappa: le zone più colpite vanno da Karyes a Kleidou, passando per Vrondados, Agios Markos, Agios Makarios e Korakari. Dati satellitari Copernicus non mentono – è un record vergognoso per la Grecia quest’anno, con già 5.318 ettari bruciati al 24 giugno, contro una media di 1.733 dal 2006. Il governo? Risponde con 18.000 vigili del fuoco, un numero da Guinness, ma chissà se basterà contro questa stagione degli incendi totalmente fuori di testa.
La situazione è più calda che mai: fuochi concentrati al centro dell’isola, ma pronti a esplodere ovunque con blackout elettrici che mandano in tilt i sistemi antincendio. Lo stato di emergenza è stato allungato fino al 22 luglio, e per fortuna zero vittime finora, ma il vero incubo sono le piantagioni di lentisco – quel cespuglio magico per fare mastice usato nei dolci, liquori e cosmetici. Chios è una delle poche zone al mondo dove si coltiva, e se va a fuoco, l’economia locale è rovinata come nel 2012, quando il 60% dei raccolti è andato in fumo. I vigili stanno sudando sette camicie per salvare quel che resta, ma con questi venti e temperature da sauna, è una scommessa persa!