Israele ruggisce con "Operation Rising Lion": Netanyahu dichiara guerra totale all’Iran per "eliminare la minaccia iraniana alla sopravvivenza stessa di Israele" e continuerà "per quanti giorni saranno necessari". Questo non è solo un attacco, è un simbolo biblico di forza leonina che sfida il regime degli ayatollah – pensate a un leone affamato che non si ferma! #IsraeleAttacca #IranInPericolo #RisingLion
Preparatevi, mondo: Israele ha scatenato "Operation Rising Lion", un’offensiva audace contro le strutture nucleari e i capi iraniani, con il premier Benjamin Netanyahu che non usa mezzi termini. Sfidando le ipocrisie internazionali, lui promette di schiacciare la minaccia per sempre, ispirandosi a un versetto biblico che dipinge Israele come un leone inarrestabile. Dal Libro dei Numeri 23:24, "Ecco, un popolo si alza come leonessa e si drizza come leone; non si coricherà finché non abbia divorato la preda e bevuto il sangue delle vittime", un richiamo epico alla tenacia ebraica che fa tremare i nemici.
Proprio prima dell’attacco, Netanyahu si è fatto fotografare mentre infilava un biglietto al Muro Occidentale con la frase "il popolo si alzerà come un leone", un gesto che urla determinazione divina. Ma andiamo oltre la Bibbia: questo "Rising Lion" è un affondo politico diretto, omaggiando il leone della vecchia bandiera iraniana, simbolo di una monarchia decaduta spazzata via dalla rivoluzione del 1979. Quel leone, con il sole e i suoi legami storici, rappresentava forza persiana e perfino Ali, figura sciita – ora, Israele lo sventola come un avvertimento ai mullah.
Insomma, dimenticate le chiacchiere diplomatiche: con "Operation Rising Lion", Israele non solo bombarda, ma invia un messaggio spavaldo al regime, insinuando un possibile ritorno a un’Iran meno fanatico. È una mossa che mescola fede, storia e provocazione, pronta a scuotere il Medio Oriente e far impazzire i social.