**Siete pronti per un mistero che fa impazzire i teorici del complotto? Le "Sfere di Klerksdorp", rinvenute in Sudafrica e vecchie ben 3,2 miliardi di anni, sono state bollate come artefatti di civiltà aliene o antiche super-tecnologiche, ma la scienza le smonta come semplici rocce. Che delusione per i fanatici! #SfereMisteriose #PseudoscienzaFallita #AntichiSegreti
Preparatevi a una storia che fa a pezzi le teorie folli: nelle miniere di Ottosdal, in Sudafrica, le "Sfere di Klerksdorp" sono nient’altro che concrezioni naturali fatte di minerali a base di ferro, come l’ematite, formate circa 3,2 miliardi di anni fa e intrappolate in rocce metamorfiche ricche di pirofillite. Eppure, nonostante una spiegazione scientifica chiara e solida, negli anni si sono diffuse teorie pseudoscientifiche che le dipingono come creazioni di civiltà avanzate pre-glaciazione o addirittura aliene – tutte belle e buone storie smentite dalla scienza, che ha detto: "Basta con queste idiozie!".
Andiamo al sodo: le "Sfere di Klerksdorp", o "Sfere" di Ottosdal, sono formazioni naturali di forma subsferica, ellissoidale o irregolare, trovate in rocce precambriane vecchie 3,2 miliardi di anni, composte da pirofillite (quel minerale fillosilicato con formula Al2Si4O10(OH)2). Hanno un colore rossastro-marrone scuro grazie al ferro, con un guscio esterno di ematite (Fe₂O₃), goethite (FeO(OH)) e tracce di wollastonite (CaSiO₃). Quando non sono ossidate, luccicano come oro falso e sono fatte di pirite (FeS₂). Alcune sfoggiano scanalature parallele, tipiche di noduli cresciuti tra strati rocciosi, con una struttura interna radiale che urla: "Natura al lavoro!", e una durezza tra 4,0 e 5,0 sulla scala di Mohs. Roba comune, non roba da alieni.
La scienza non si è fatta pregare: già negli anni ’30, prima che i ciarlatani arrivassero, i geologi identificavano queste sfere come concrezioni di limonite, confermate poi da analisi di laboratorio. Trovate in strati di sedimenti vulcanici trasformati in pirofillite, si sono formate dalla precipitazione di minerali da fluidi nei sedimenti. I noduli esterni di ematite? Solo ossidazione di pirite, mentre la wollastonite viene dal metamorfismo di rocce carbonatiche. Niente di misterioso, solo geologia basica – prendete nota, complottisti!
Ma ecco il bello, o meglio, il ridicolo: sin dalla scoperta, i geologi le hanno classificate come concrezioni naturali, eppure negli anni ’80 esplodevano teorie pseudoscientifiche. In un articolo su Scope Magazine del giugno 1982, una rappresentante della Società Epigrafica di Arlington "affermava che, a suo parere, le sfere fossero artefatti, e dunque non di origine naturale, e che fossero una chiara evidenza dell’esistenza di una civiltà tecnologicamente avanzata che avrebbe abitato il pianeta prima della grande alluvione", che ha dichiarato con aria da saputa. Poi c’è Roelf Marx, curatore del museo di Klerksdorp, che giurava di aver visto una sfera ruotare da sola in vetrina – che buffonata! Tra il 1993 e il 1999, i creazionisti le chiamavano perfette sfere di nichel e acciaio, più dure dell’acciaio, legate a civiltà evolute, e le inserivano nei loro OOPArts (manufatti fuori posto). Negli anni 2000, gli ufologi andavano oltre: "le ‘Sfere’ di Klerksdorp sarebbero state inserite nelle rocce precambriane da una razza aliena e che, una volta aperte, avrebbero rivelato i segreti dell’universo", che ha blaterato qualche fanatico.
In definitiva, queste storie sono solo fumo negli occhi: i sostenitori non hanno mai fatto analisi chimiche serie, ignorando che sono fatte di ematite e minerali comuni. Gli studi con microscopi e raggi X hanno smascherato le contraddizioni – le sfere non sono perfette, ma ellissoidali e irregolari – e quel movimento in vetrina? Semplici vibrazioni dalle miniere vicine. Scienza 1, ciarlatani 0!