Il 27 settembre 2024, il Consiglio federale svizzero ha ufficialmente ratificato una modifica del confine con l’Italia. Si prevede che le autorità italiane approveranno la modifica nelle prossime settimane.
Questo cambiamento interessa un’area ridotta del Monte Cervino, che rappresenta la terza montagna più alta dello Stivale, e si è reso necessario a causa degli impatti del cambiamento climatico. Infatti, in vari tratti, il confine tra Italia e Svizzera attraversa i crinali dei ghiacciai, anziché correre lungo la roccia. La contrazione dei ghiacciai potrebbe determinare variazioni nel tracciato del confine nel tempo.
Motivi del cambiamento
Dopo un lungo iter di contenzioso, maggio 2023 ha visto la creazione di un accordo tra esperti di entrambi i Paesi, per apportare questa rettifica. L’intesa ha cercato di tutelare anche i legittimi interessi economici di entrambe le nazioni. La zona interessata dalla modifica include il Plateau Rosa, un’area tra il rifugio Carrel e la Gobba di Rolli, nota per le sue località turistiche e sciistiche. È da segnalare che una modifica simile era stata già ratificata dalla Svizzera rispetto al confine con la Francia, sempre per motivi legati ai cambiamenti climatici.
Caratteristiche del confine
Il confine esistente tra Italia e Svizzera si estende per 744 chilometri, partendo dal Monte Dolent a ovest – in un punto che confina anche con la Francia – fino al Piz Lat a est, dove si interseca con l’Austria. Dentro questi 744 chilometri, si conta anche un confine secondario, che delinea l’exclave di Campione d’Italia, situata nel territorio svizzero.
Questa frontiera è considerata la più “stabile” per l’Italia, escludendo quella con la Repubblica di San Marino. Rispetto ai confini con Francia, Austria e Slovenia, che hanno subito modifiche nei secoli a causa di eventi bellici, il confine italo-svizzero ha mantenuto la sua struttura. La sua configurazione attuale è stata stabilita già all’inizio del XIX secolo e, dopo l’unità d’Italia nel 1861, è rimasta pressoché invariata, solo estendendosi leggermente dopo la Prima guerra mondiale.
Recentemente, il cambiamento del confine riguarda particolari aree alpine dove il confine non corre sulla roccia ma sui ghiacciai. Questo rende la linea di demarcazione suscettibile a modifiche, specialmente a causa del riscaldamento globale, che sta causando un processo di fusione dei ghiacci. Differenti dal caso della Marmolada, dove si sono verificati eventi drammatici, la porzione in discussione riguardante il Monte Cervino ha implicazioni economiche significative, poiché prevede la rettifica di aree dove sorgono impianti sciistici.
Attualmente, la questione è in fase di risoluzione, con una commissione mista che include membri dell’Istituto geografico militare italiano e dell’Ufficio federale di topografia svizzero. L’accordo raggiunto nel maggio 2023 prevede modifiche nelle aree di Testa Grigia, Plateau Rosa, Rifugio Carrel e Gobba di Rolli. Queste variazioni consentiranno alla Svizzera di acquisire una piccola porzione di territorio, che non comprende impianti sciistici e rifugi. Con l’approvazione del Consiglio federale svizzero, si attende ora l’approvazione da parte del governo italiano.