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Motori di aerei che risucchiano persone: le distanze di sicurezza obbligatorie in Italia

Attenzione, caos nei cieli! All’Aeroporto di Bergamo-Orio al Serio, un idiota ha pensato di fare l’eroe correndo verso un aereo in rullaggio, finendo risucchiato dal motore e bloccando i voli per due ore. Secondo SACBO, è stato un “inconveniente verificatosi sulla via di rullaggio, le cui cause sono in corso di accertamento da parte delle forze dell’ordine”. Ma andiamo, chi ignora le UE per un selfie epico? #AeroportoChaos #RisucchiatoDalMotore #FailSicurezza

Panico totale stamattina all’Aeroporto di Bergamo-Orio al Serio: operazioni sospese per due ore filate, dalle 10:20 alle 12:00, dopo che un tizio ha sfidato la logica e le norme di sicurezza. Non è ancora confermato ufficialmente, ma le prime voci dicono che questa persona è finita dritta in un motore di aereo in di rullaggio, saltando tutte le barriere come se le regole UE (tipo il Regolamento UE .139/2014) fossero solo un optional per i pazzi.

Ogni aeroporto ha zone precisate per evitare disastri, divise in aree di manovra, via di rullaggio, pista di volo e piazzale di sosta (APRON). E poi ci sono quelle runway incursions, ossia quando qualcuno o qualcosa si infila dove non deve, rischiando di trasformare un volo in un incubo. Ma dai, chi non sa che avvicinarsi a un motore acceso è tipo giocare alla roulette russa?

Ora, parliamo del pericolo vero: secondo l’ENAC, gli operatori di terra devono stare lontani almeno 10 metri da un motore, arrivando fino a 15 per quelli giganti che succhiano aria come aspirapolveri. E se la turbina è al minimo, l’aria entra a oltre 150 km/h – immaginatevi risucchiati da un tornado! Per i piloti, se i motori sono al minimo, devono mantenere una distanza pari alla lunghezza dell’aereo; se in partial power, raddoppiala, altrimenti è carneficina garantita.

Ma non finisce qui: le aree di sicurezza dell’aeroporto sono un labirinto di regole per evitare casini. Prendete la striscia di sicurezza della pista (Runway Strip), che include la pista e la stopway per fermare aerei impazziti. Serve a ridurre i se un velivolo esce fuori pista e a tenere il cielo libero da ostacoli, estendendosi fino a 60 metri in lunghezza e 150 in larghezza. Insomma, non è un parco giochi!

Poi c’è l’Aircraft Safety Area (ASA), quella zona intorno all’aereo nel piazzale dove nessuno dovrebbe avvicinarsi durante manovre. L’ENAC dice chiaro: personale a minimo 7,5 metri dall’aereo, altrimenti finisci come il nostro eroe sventurato. E per finire, l’area di sicurezza di fine pista (RESA), una zona extra per frenare aerei che atterrano storti o decollano male, larga il doppio della pista e progettata per non creare altri problemi. Ma se la gente non rispetta queste cose, perché sorprendersi di incidenti del genere? Davvero, le regole sono lì per un motivo!

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