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Nuove prove scoperte da ossa umane di 18.000 anni fa

Recentemente, alcune risalenti a 15.000-18.000 anni fa, ritrovate nella caverna Maszycka, in Polonia, hanno rivelato del consumo di carne umana, suggerendo la pratica del cannibalismo nell’Europa preistorica. Questo è stato pubblicato sulla rivista Nature da un gruppo di ricerca dell’IPHES, l’Istituto Catalano di Paleoecologia Umana ed Evoluzione Sociale di Tarragona, che ha analizzato le ossa e ha trovato tracce di macellazione e consumo alimentare.

I resti esaminati includono diverse ossa appartenenti a dieci individui, di cui sei adulti e quattro subadulti. Le ossa presentano numerose tracce di manipolazione intenzionale, tra cui tagli e abrasioni, nonché segni di macellazione finalizzata al consumo delle carni, con evidenti tracce di esposizione al fuoco. In particolare, le ossa lunghe risultano essere state spezzate intenzionalmente per accedere al midollo. A differenza degli altri contesti coevi, dove le ossa venivano trattate con rispetto, quelle della caverna di Maszycka sono state trovate insieme a resti di animali macellati e consumati.

ossa cannibalismo polonia
In blu sono indicati i punti in cui sono state riscontrate manipolazioni alle ossa preistoriche ritrovate nella caverna Maszycka in Polonia. Credit: Marginedas et al. (2025)

In considerazione dell’età dei resti, gli studiosi hanno ipotizzato che potrebbero appartenere a un singolo gruppo familiare, composto da adulti e bambini, che avrebbe potuto essere sterminato e cannibalizzato nel contesto di tensioni tra diversi gruppi di cacciatori-raccoglitori dell’Europa Centrale durante il Paleolitico Superiore. Questo studio invita a riconsiderare le ossa manipolate post-mortem in altri contesti paleolitici europei, che sono stati fino ad ora considerati esclusivamente come pratiche funerarie.

Presso le società di cacciatori-raccoglitori del periodo magdaleniano, noto per le culture umane dell’ultima fase del Paleolitico Superiore in Europa Occidentale, la manipolazione post-mortem dei cadaveri era una prassi comune, probabilmente legata a determinati culti religiosi e a pratiche funerarie. Le frequentissime evidenze di manipolazione sulle ossa craniali suggeriscono un legame con il culto degli antenati. Inoltre, spesso le ossa dei defunti venivano trasformate in utensili, e lo studio di tali resti ha consentito di individuare anche segni di consumo di carne umana in alcune circostanze.

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