Dal 2015, l’11 febbraio è stato designato come Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza. Questa giornata ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere una maggiore equità di genere nei settori STEM. Nonostante i progressi realizzati nel corso degli anni, permangono retaggi storici che influenzano le attuali opportunità per le donne nella scienza.
Le donne hanno storicamente affrontato barriere significative per l’accesso all’istruzione. In epoche passate, la loro formazione si limitava al contesto conventuale, dove si studiavano principalmente discipline come la pittura, la scrittura e la poesia, con scarso accesso alle scienze. Le eccezioni a questa situazione spesso erano rappresentate da donne che appartenevano a famiglie di scienziati. La possibilità per le donne di iscriversi alle università in Italia è stata formalmente riconosciuta solo alla fine dell’Ottocento, sebbene le università siano esistenti fin dal 1088. Eccezioni illustri come Elena Lucrezia Corner Piscopia, che conseguì il diploma all’Università di Padova nel 1678, e Laura Bassi, prima donna a ottenere una cattedra universitaria nel Settecento, rappresentano le difficoltà superate nel corso della storia.
Il percorso delle donne nella scienza
È solo nel Novecento che molte nazioni hanno cominciato a garantire l’accesso universitario alle donne come un diritto. Prima, il panorama scientifico era dominato dagli uomini, che spesso sostenevano l’idea di una presunta inferiorità femminile. Tuttavia, delle donne eccezionali, come Laura Bassi, Emmy Noether e Marie Curie, hanno tracciato un percorso significativo nella storia della scienza, affrontando e superando barriere incredibili.
Le sfide contemporanee
Nel corso del XX secolo, è aumentato il numero di donne attive in campi come l’astronomia, la matematica e la chimica. Figure come Margherita Hack hanno contribuito a trasformare l’immagine della donna nella scienza, ma il retaggio culturale perdura e continua a condizionare le scelte professionali delle donne. Oggi nelle facoltà scientifiche, il 40% degli studenti è femminile, e questo dato è in crescita. Tuttavia, nelle posizioni di vertice, la percentuale di donne scende decisamente sotto il 30%, a causa del fenomeno conosciuto come glass ceiling, una barriera invisibile che ostacola la carriera di molte ricercatrici.
Il divario di genere, frutto di un passato complesso, influisce tuttora sulle carriere delle donne. Tuttavia, il numero crescente di donne che emergono nelle scienze, nella politica e in altri ambiti sta creando modelli di riferimento significativi, aprendo la strada a nuove generazioni di ragazze e giovani donne.