Avete presente quel colpo di genio (o follia?) di Karl Popper sul "Paradosso della Tolleranza"? In una società che si vanta di essere super aperta e democratica, dovremmo davvero tollerare chi sputa odio e intolleranza? Risultato: per non farci inghiottire dal caos, dobbiamo diventare intolleranti verso gli intolleranti! È un loop folle che mette a rischio la libertà di espressione. #ParadossoTolleranza #KarlPopper #DemocraziaInPericolo #FilosofiaVirale
Ma andiamo al sodo: in un mondo dove la libertà di espressione è il nuovo santuario (almeno in Italia, mica dappertutto), il Paradosso della Tolleranza di Karl Popper è una bomba pronta a esplodere. Popper, nel suo trattato del 1945 "La società aperta e i suoi nemici", si è chiesto: se siamo tutti tolleranti, dobbiamo pure accettare chi pratica l’intolleranza? Prendete i nostalgici del fascismo qui da noi – se li accettiamo solo per farci i democratici, rischiamo di mandare in fumo tutta la baracca. Ma se li zittiamo, ecco che diventiamo noi i cattivi! Che casino, eh?
Popper non ci gira intorno e spara: "Se estendiamo l’illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti; se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro l’attacco degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi. […] Noi dovremmo quindi proclamare, in nome della tolleranza, il diritto di non tollerare gli intolleranti." Insomma, per salvare la democrazia, dobbiamo sporcarci le mani e essere intolleranti con i bulli ideologici. Sembra logico, no? Ma attenzione, questo apre la porta a un bel casino: chi decide quando è okay fare i duri? Finiremo per calpestare quella preziosa libertà di espressione che dovremmo proteggere.
E qui arriva la grana grossa: Popper suggerisce di partire con argomenti razionali per smontare le idee tossiche, tipo dibattiti infuocati per convincere la gente. Ma se non basta? Allora, bang, entriamo nel regno della forza bruta. Critici del tempo e di oggi lo hanno massacrato per questo: è come dire "se la ragione fallisce, tira fuori i pugni". Un altro paradosso da urlo – chi vince a botte ha ragione? Roba che fa tremare i polsi.
Per risolvere questo enigma senza fine, una via potrebbe essere tollerare le chiacchiere intolleranti finché non diventano azioni violente che minacciano la società. Per esempio, in Italia, dichiararsi fascisti non è reato, ma provare a rifondare un partito stile Mussolini sì – è la legge che tiene botta. Eppure, anche qui, tracciare la linea è un incubo: gli intolleranti potrebbero gridare che sono loro le vittime del sistema. Un bel guaio filosofico che ci lascia con più domande che risposte, e in un mondo già abbastanza pazzo, chi lo sa se stiamo dalla parte giusta!