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Penny Black: gli innovatori creano il primo francobollo della storia e il suo valore nascosto oggi sorprende tutti

Vi immaginate se oggi doveste pagare una lettera al destinatario e lui ve la rimbalzasse indietro solo per scocciare? Ecco il dramma che ha ispirato il Penny Black, il primo francobollo al mondo, nato da un’idea geniale che ha fatto a pezzi la burocrazia vittoriana! Ideato in Inghilterra da Rowland Hill, questo piccolo pezzo di carta valeva penny e sfoggiava la Regina Vittoria in bianco su sfondo nero – e ora quei vecchi stampini rari valgono più di un milione di dollari.

Ah, il Penny Black, quel rivoluzionario pezzetto di carta che ha salvato il Servizio Postale inglese da un caos epico! Prima del suo arrivo il 1° maggio 1840, i destinatari dovevano pagarsi le lettere, e non era raro che qualcuno le rifiutasse con un’alzata di spalle – un sistema così idiota che Rowland Hill, un insegnante con un occhio per i guai, non ne poteva più. La dice che Hill assistette a una scena ridicola: una ragazza impaziente attendeva la posta, ma quando arrivò, la rimandò indietro senza pagare, spiegando che il suo fidanzato aveva scribacchiato indizi sulla busta per risparmiare. Che romanticismo maldestro!

Hill, stanco di tutta questa farsa postale, decise di agire: bisognava creare un contrassegno che garantisse il pagamento in anticipo dal mittente, per fluidificare le consegne e stoppare le truffe. Così, nel 1837, pubblicò l’opuscolo “Post Office Reform: Its Importance and Practicability” – “La riforma delle Poste: importanza e fattibilità” –, dove proponeva un francobollo prepagato da 1 penny per lettere fino a 7 grammi. L’idea raccolse firme, passò in Parlamento nel 1839 e boom: nel 1840 divenne legge. Da quel 6 maggio, il mondo postale non fu più lo stesso – fine delle lettere rifiutate e inizio di un’era moderna, anche se con un tocco di vecchio imperialismo britannico.

Parlando di dettagli succosi, il Penny Black misurava 21,6 x 27 mm e mostrava la Regina Vittoria in bianco su nero, un design semplice ma astuto per evitare falsi – usavano inchiostro nero per la stampa e rosso per i timbri, rendendo le un incubo per i furbetti. Non fu facile trovare la carta e i giusti per non far sbiadire tutto, ma una volta risolto, fu un successo esplosivo: da maggio 1840 a febbraio 1841, ne vendettero oltre un milione, assicurando consegne quasi certe senza drammi da pagamento ritardato.

E oggi? Quel francobollo è diventato un tesoro! Nel gennaio 2024, Sotheby’s ha sbattuto all’asta un esemplare datato 2 maggio 1840 per una cifra pazzesca, tra 1,5 e 2,5 milioni di dollari – mica male per un ritaglio vecchio di secoli. Su siti filatelici italiani, i modelli meno rari vanno via per circa 600 euro, ma chissà, magari il vostro bisnonno ne ha uno in soffitta che potrebbe pagargli la pensione! Insomma, il Penny Black non è solo storia: è una lezione su come un’idea irritata possa sconvolgere il mondo, con un pizzico di sarcasmo verso quei tempi antiquati.

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