La scalinata di Trinità dei Monti e il suo legame con la Francia
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Recentemente, la scalinata di Trinità dei Monti, un’iconica struttura di Roma, è stata inclusa nell’elenco dei beni di proprietà francesi nella capitale italiana stilato dalla Corte dei Conti di Parigi. Progettata da Francesco De Santis e costruita tra il 1723 e il 1725 grazie ai finanziamenti francesi, la scalinata collega Piazza di Spagna alla Chiesa di Trinità dei Monti. Ma quali sono le implicazioni di questa inclusione nell’elenco ufficiale? In questo articolo, esploreremo il contesto storico della scalinata e il patrimonio francese a Roma.
Il patrimonio francese a Roma
A Roma, la presenza francese si riflette in un ricco patrimonio che comprende cinque chiese francofone e numerosi edifici storici nel centro della città. Tra di essi spiccano la Chiesa di San Luigi dei Francesi, la Chiesa di Sant’Ivo dei Bretoni, la Chiesa dei Santi Andrea e Claudio dei Borgognoni, la Chiesa di San Nicola dei Lorenesi e il Complesso di Trinità dei Monti. I proventi generati dall’affitto di queste proprietà sono destinati alla manutenzione delle chiese e la gestione è affidata ai Pii Stabilimenti, un ente sotto l’egida dell’ambasciata francese presso la Santa Sede.
Nonostante il patrimonio francese sia regolarmente monitorato, vi sono alcuni aspetti poco chiari. Durante il periodo fascista, ad esempio, vi furono tentativi da parte di Mussolini di rivendicare la proprietà di questi beni, ma grazie agli sforzi di François de Vial e Giovanni Battista Montini, il piano fu sventato. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, non sono stati registrati aggiornamenti formali sullo stato delle proprietà, che continuano ad essere gestite da membri religiosi e laici.
La scalinata e il suo contesto storico
La Scalinata di Trinità dei Monti fu realizzata grazie all’intervento del diplomatico francese Etienne Gueffier, che contribuì con una somma significativa di 20.000 scudi per completarla. La scalinata è strettamente legata alla Chiesa della Santissima Trinità dei Monti, un importante luogo di culto cattolico francese. Secondo una relazione della Corte dei Conti, ci sono state segnalazioni riguardanti la gestione dei beni francesi in Italia, sollevando interrogativi sulla manutenzione e il restauro del monumento.
Il documento redatto dai magistrati francesi mette in evidenza le difficoltà nell’ottenere informazioni a causa del “silenzio ostinato” dei precedenti amministratori. Si prospetta la possibilità di trasformare i Pii Stabilimenti in un ente pubblico e di ridefinire le regole relative al Complesso di Trinità dei Monti, attualmente occupato dai membri della Comunità dell’Emmanuel.
Reazioni italiane alla situazione
In risposta alle affermazioni riguardanti la scalinata, Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fratelli d’Italia, ha manifestato scetticismo riguardo alla questione. Ha proposto un’azione per valutare i beni statuari sottratti all’Italia nel corso della storia, soprattutto nel XIX secolo. Tuttavia, le rivendicazioni italiane sulla Gioconda non hanno fondamento, poiché l’opera fu legalmente acquistata dalla Francia nel XVI secolo da Leonardo da Vinci o dal suo allievo.
Per saperne di più sulla questione della scalinata di Trinità dei Monti, ti invitiamo a approfondire la lettura.