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Perché le lucertole perdono la coda? Scopri l’auto-amputazione che le protegge dai predatori.

La fuga della lucertola

Un gatto si avvicina a una lucertola al sole, pronto a catturarla. Tuttavia, la lucertola riesce a sfuggire e perde la coda, un fenomeno che consente a diversi rettili, come i gechi, di sopravvivere agli attacchi dei predatori.

Autotomia e rigenerazione

La perdita della coda avviene attraverso un processo chiamato autotomia, che prevede la separazione della coda in un punto debole. Questo meccanismo non danneggia l’animale, in quanto la coda può rigenerarsi nel tempo grazie a cellule staminali. Queste cellule hanno la capacità di trasformarsi in vari tipi di tessuti necessari per ricostruire la coda.

Distrarre i predatori

Dopo la perdita della coda, grazie a fasci di cellule nervose, la coda rimane attiva e continua a muoversi per alcuni minuti. Questo movimento serve a distrarre il predatore, dando all’animale il tempo di scappare.

Ricerche scientifiche

Il fenomeno dell’autotomia è oggetto di studio per le sue potenziali applicazioni in campo medico. Gli scienziati stanno indagando quali geni siano responsabili di questa abilità, che gli esseri umani e molti mammiferi hanno perso durante l’evoluzione.

Perché la coda delle lucertole si stacca e continua a muoversi? L’auto-amputazione che le salva dai predatori

Un gatto si avvicina furtivo ad una lucertola ferma al sole e, con balzo felino, sta per catturarla, ma il piccolo rettile perde improvvisamente la coda e scappa via. Ebbene si! La lucertola, i gechi e altri animali sono in grado di perdere un tratto della coda o porzioni di arti per sfuggire ai predatori: restano amputati, ma vivi. La parte da amputare si separa in una sorta di punto debole, ma non comporta danni all’animale perché può rigenerarsi nel tempo grazie a un gruppo di cellule staminali che hanno la capacità di differenziarsi in varie linee cellulari per riformare i tessuti. La presenza di fasci di cellule nervose che mantengono attivi i muscoli nella coda appena staccata le permettono di continuare a muoversi per qualche minuto in modo da distrarre il predatore. Si tratta di un meccanismo evolutivo, chiamato autotomia, davvero efficiente e per questo molto studiato anche per possibili applicazioni in campo medico. L’uomo e gran parte degli altri mammiferi hanno perso questa attitudine nel corso dell’evoluzione ed è per questo che gli scienziati stanno cercando di scoprire quale sia il gruppo di geni responsabili della…

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