Woodstock: Il Festival del Caos, dell’Acido e della Pace che Ha Sconvolto l’America!
Ricordate quando 400-500.000 hippie si sono riuniti in un campo fangoso per tre giorni di musica, pace e trip pazzeschi? Woodstock, non dove credevate, ma a Bethel, dal 15 al 18 agosto 1969, con star come Janis Joplin, The Who e Jimi Hendrix che hanno suonato mentre tutti si facevano di stupefacenti e predicavano ideali pacifisti. Un evento iconico che ha definito gli anni ’60 – un mix di rivoluzione e sballo totale! #Woodstock #Anni60 #PaceEMusica
E ora, tuffiamoci nel cuore di questo mito ribelle. Per capire il fenomeno Woodstock, basta guardare agli anni ’60, un’era di controculture giovanili nate dalle ceneri della beat generation. Al centro c’erano gli hippie, quei sognatori che predicavano il ritorno alla natura e il pacifismo, immortalato nel loro slogan cult: “mettete dei fiori nei vostri cannoni”. Questi tizi vivevano alla grande, promuovendo rivoluzioni sessuali, rock psichedelico e un uso generoso di cannabis e LSD – che schifo, dite voi? Ma era il loro modo per sfidare il sistema, tra musica che evolveva in pop rock e rock psichedelico, resa famosa da band come i Beatles e i Pink Floyd.
Passando all’organizzazione, quattro giovani spericolati – John Roberts, Joel Rosenman, Artie Kornfeld e Mike Lang – volevano una “maratona” musicale di tre giorni. Dopo tentativi falliti, hanno affittato una tenuta a Bethel, a 70 km da Woodstock vera, dove avevano la loro società Woodstock Ventures. L’evento ufficiale? An Aquarian Exposition: 3 Days of Peace & Music. Si aspettavano 50.000 persone, ma oh, che figuraccia – ne sono arrivate molte di più!
Sul palco, stelle come Joan Baez (incinta di sei mesi, mica pizza e fichi), Carlos Santana, Janis Joplin, The Who, Joe Cocker e Jimi Hendrix hanno infuocato la folla. Ma non tutti hanno detto sì: i Beatles, Rolling Stones, Eric Clapton, Bob Dylan, i Doors e i Led Zeppelin hanno rifiutato – chissà che se sono pentiti!
Lo svolgimento è stato un vero disastro epico: più di 150.000 biglietti venduti, e orde di giovani senza ticket che si sono infiltrati, portando la folla a 400-500.000 persone accampate nel fango per la pioggia. Cannabis e acidi ovunque, persino gli artisti sul palco erano fatti – una follia totale! Le strade intasate, file chilometriche per i bagni, cibo scarso, e artisti portati in elicottero. Il festival è durato un giorno in più, con Jimi Hendrix che ha chiuso la mattina del 18 agosto. Due morti – una per overdose e una schiacciata da un trattore – e voci di nascite e aborti spontanei tra il casino.
Alla fine, Woodstock non era solo musica, ma un simbolo di ribellione in un mondo afflitto dalla guerra in Vietnam. Quei giovani hanno urlato pace e amore, e oggi è un mito eterno, con film, libri e celebrazioni che lo tengono vivo – perché, diamine, chi non ama un po’ di caos organizzato?
