Netanyahu Promuove Trump per il Nobel per la Pace: “È Meritata”! Ma Che Barzelletta Mondiale?
In un colpo di scena che fa impazzire i social, durante la sua visita a Washington, Benjamin Netanyahu ha candidato Donald Trump al Nobel per la Pace, dichiarando con faccia tosta che la candidatura “è meritata”. Sì, avete letto bene: il tizio che ama le bombe e i muri ora è il paladino della pace, secondo un altro leader non esattamente pacifista. Mentre il mondo si divide tra sdegno e risate sarcastiche, ricordiamo che Trump non è il primo yankee al comando a puntare al prestigioso premio – e spesso è stato un casino. #NobelPace #TrumpDrama #PaceOFake
Ma andiamo al sodo: ben quattro presidenti USA hanno già messo le mani sul Nobel per la Pace, un record che fa alzare le sopracciglia visto che, dal 1901, solo 111 individui e 28 organizzazioni l’hanno vinto. Ehi, non è solo fortuna: i presidenti americani giocano nella lega dei potenti, influenzando guerre e accordi globali come se fosse un videogioco. Peccato che gli USA siano anche campioni di militarismo e imperialismo, con più invasioni che abbracci di pace – dunque, questi premi spesso finiscono nella bufera di critiche.
I presidenti americani e il Nobel per la pace
Questi signori della Casa Bianca dominano la classifica del Nobel, grazie al loro potere da fare invidia. Pensateci: hanno l’influenza per smuovere il mondo, magari fermando conflitti con un tweet o un discorso. Ma diamine, con un Paese che ha sparso più proiettili che petali di rosa, non sorprende che alcuni vincitori siano stati contestati come matti. Dal 1901 al 2024, nessun altro leader politico ha raggiunto questo “primato”, e onestamente, fa un po’ ridere – o piangere?
Theodore Roosevelt, 1906
Per primo, Theodore Roosevelt – non confondetelo con il cugino Franklin, quello del New Deal – ha preso il Nobel per aver mediato la pace tra Russia e Giappone, con la motivazione ufficiale che era “per il suo ruolo nel far terminare il sanguinoso conflitto tra due potenze mondiali, Giappone e Russia”. Peccato che questo “uomo di pace” fosse un soldato di ferro: aveva combattuto in Cuba come capo dei Rough Riders e, da presidente, predicava l’imperialismo made in USA, tipo con il corollario alla Dottrina di Monroe che dava agli States il “diritto” di ficcare il naso negli affari altrui. Che ipocrisia, eh?
Woodrow Wilson, 1919
Poi c’è Woodrow Wilson, che ha vinto per aver spinto la Società delle Nazioni – l’antenata delle Nazioni Unite – nei suoi 14 punti tutti pace e autodeterminazione. Un vero idealista, dicono, ma non è bastato: gli USA non si sono nemmeno uniti alla creatura che avevano aiutato a creare, tra opposizioni interne e internazionali. Insomma, un pacifista che non ha convinto nemmeno i suoi – talk about fallimento epico.
Jimmy Carter, 2002
Jimmy Carter, invece, ha avuto il premio post-mandato, nel 2002, per il suo Centro Carter che combatte per democrazia, diritti umani e roba del genere, con la motivazione: “Per l’instancabile impegno a trovare soluzioni pacifiche ai conflitti internazionali, per far progredire la democrazia e i diritti umani, e per promuovere lo sviluppo economico e sociale”. Bravo, ha monitorato elezioni in 70 Paesi e tutto, ma ricordiamoci che da presidente aveva già le mani in pasta in affari globali – un po’ come dire, meglio tardi che mai.
Barack Obama, 2009
Infine, Barack Obama ha incassato il Nobel solo nove mesi dopo l’elezione, per “i suoi eccezionali sforzi per consolidare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli”. Roba da matti: l’hanno premiato più per quello che avrebbe dovuto fare, non per ciò che aveva fatto! E poi? Beh, ha ordinato bombardamenti in Libia e continuato guerre in Iraq e Afghanistan – tanto per non deludere le aspettative. Insomma, un altro caso che fa gridare al mondo: il Nobel per la pace è una lotteria o cosa? Chapeau agli USA per il record, ma con tutto questo militarismo, non stupisce che la gente sia scettica. Che circo!