Storia e impatto della noce moscata
La noce moscata ha avuto un ruolo significativo nella storia culinaria, influenzando le preparazioni di piatti come la besciamella e i tortellini. Il suo sapore unico, caldo e leggermente piccante, ha attirato l’attenzione di intere nazioni, contribuendo a scoperte e commerci storici. Tuttavia, è importante notare che un consumo eccessivo può portare a conseguenze gravi, come allucinazioni e convulsioni, a causa della miristicina.
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Proprietà e origine
La noce moscata si ottiene dall’albero Myristica fragrans, originario delle Molucche e delle Filippine. Dal suo frutto, simile a un’albicocca, si ricavano due ingredienti distinti: il seme, utilizzato come noce moscata, e l’endocarpo, che produce il macis, dal sapore dolce e confronto allo zafferano. La composizione chimica della noce moscata, contenente miristicina ed elemicina, è in parte responsabile della sua reputazione di “spezia della follia” poiché ha somiglianze con composti utilizzati nella sintesi di ecstasy.
le proprietà della noce moscata e quando diventa allucinogena
Besciamella e tortellini non saranno più gli stessi dopo aver scoperto la storia di una delle spezie utilizzate nella loro preparazione: la noce moscata. Dal sapore fragrante, caldo e leggermente piccante, ha decretato i destini di intere nazioni. Ma se assunta in dosi molto elevate, può provocare allucinazioni e convulsioni a causa della presenza di miristicina, una molecola con struttura molto simile a quella di un precursore dell’ecstasy.
La noce moscata e le sue proprietà
La noce moscata deriva dell’albero di Myristica fragrans, un albero sempreverde originario delle Molucche e delle Filippine. Dal frutto simile a un’albicocca, ricaviamo ben due ingredienti culinari: il seme decorticato è appunto la noce moscata, mentre dall’endocarpo (la parte del frutto che ricopre il seme) si ricava il macis, dal sapore più dolce e molto simile allo zafferano.
La sua fama di “spezia della follia” è dovuta alla presenza di miristicina ed elemicina nell’olio essenziale. La prima, in particolare, ha una struttura chimica simile al safrolo, un precursore utilizzato nella sintesi di ecstasy (o MDMA)….