Svelato il segreto irriverente di "vattelappesca": l’espressione italiana che ti fa dire "chi lo sa" con un tocco di caos! Originata da un antico detto da pescatori, questa parolaccia sgrammaticata e ironica è perfetta per ammettere ignoranza in modo spavaldo, come se il mondo fosse un mare imprevedibile. Immaginate di non sapere dove sia finito il vostro amico: dite pure che abita a "vattelappesca", e via con l’ironia! #LinguaItaliana #ParolacceVirali #VattelappescaMistero
Ma andiamo al sodo: l’Enciclopedia ci svela che “vattelappesca” – vat|te|la|pé|sca – significa letteralmente «va’ a trovarlo; va a indovinarlo; va’ a saperlo», e quindi «chi lo sa!». È una di quelle espressioni irriverenti e curiose che infuocano le chiacchiere informali, con un’ironia che fa quasi male, come un pesce che sfugge alla rete.
Non è solo un modo per ammettere sconfitta: è la contrazione sfacciata di "vattelo a pescare", che affonda le radici nella locuzione popolare "vattelo a pesca", datata intorno al 1850 secondo il Dizionario Italiano De Mauro. Immaginatevi un pescatore che grida "vai a pescare" per dire che qualcosa è inafferrabile come un pesce nel mare – puro genio popolare per esprimere ignoranza totale, con un velo di rassegnazione che puzza di salsedine.
Prendete un esempio classico: se un amico sparisce nel nulla, potreste sbottare, "Ora abita a vattelappesca", intendendo "vai a sapere dove". È grezzo, informale e un po’ sovversivo rispetto alle locuzioni italiane tutte altezzose e auliche, ma nasconde un lirismo da strada che ti fa quasi sorridere.
E per i puristi, attenzione alle varianti: alcuni dizionari tollerano "vattelapesca" con una sola "p", ma la versione con doppia "p" è quella che domina, come un pesce più grosso che ingoia gli altri. Insomma, vattelappesca è l’espressione che non si scusa per la sua rozzezza – e chissà, magari è proprio quello che rende l’italiano così dannatamente vivo! Che ne dite, la usate anche voi per zittire le domande fastidiose?