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Roma allaga il cuore di Roma: la tradizione dimenticata di sommergere Piazza Navona ogni estate

Immagginate Roma sommersa da un lago improvvisato nel cuore della città eterna, con papi che giocano a fare i re del divertimento e il popolo che si bagna come se non ci fosse un domani – perché sì, i vecchi romani sapevano come fare festa, anche se questo significava rischiare un’epidemia o due! Lago di Piazza Navona, una leggenda acquatica che fa impallidire le nostre serate di fontane danzanti.

Chi l’avrebbe detto che Piazza Navona, oggi un semplice gioiello barocco, si trasformava in un paradiso bagnato per l’estate? Nel 1652, il papa Innocenzo X, con una mossa da vero showman, ordinò di bloccare gli scarichi delle fontane, creando un lago artificiale che allagava la piazza ogni agosto. Niente navi da guerra o gladiatori stile antico Colosseo, solo una folla di romani – nobili e popolini – che si tuffavano in questo caos acquatico per sfuggire al caldo, tra schizzi e risate che echeggiavano per le vie.

La scelta della location non era casuale: Piazza Navona, con la sua allungata e concava ereditata dall’antico stadio di Domiziano, era perfetta per diventare una piscina improvvisata. I funzionari papali otturavano le fontane nei weekend, trasformando la pavimentazione in un mare di pochi centimetri – ma abbastanza per scatenare il pandemonio. E successo? Immediato e virale, proprio come un meme moderno, richiamando eventi immersivi che oggi riempiono le piazze con luci e arte partecipativa.

Ma andiamo al succo: Lago di Piazza Navona era un mix esplosivo di classi sociali. Il popolo comune evadeva dalle miserie quotidiane tuffandosi nell’ per un po’ di fresco divertimento, mentre la nobiltà sfoggiava il lusso estremo, con carrozze che solcavano l’acqua bassa accompagnate da servi e musica – un modo un po’ arrogante per dire "guarda quanto sono figo". Le fonti parlano di imbarcazioni che navigavano la piazza e persino di annegamenti, ma fidatevi, erano solo pettegolezzi esagerati per alimentare la leggenda; l’acqua non superava i dieci centimetri, più una pozzanghera che un oceano.

L’evento andò avanti per oltre un secolo, ripetendosi ogni estate, ma non senza polemiche: pause occasionali per paura di epidemie, perché, diamoci una calmata, mescolare acqua sporca e folla non è mai stata un’idea geniale. Fu sospeso nella seconda metà del 1800, lasciando Roma un po’ più asciutta – ma chissà, magari dovremmo riprovarci per le nostre estati bollenti, virus permettendo!

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